Circa 6.000 tonnellate di scarti della lavorazione del greggio provenienti dal Sudamerica sono state sequestrate all'interno della discarica Italcave. Era di pessima qualità e con presenza eccessiva di zolfo, ma sarebbe stato ugualmente venduto come combustibile |
Circa 6.000 tonnellate di pet-coke, materiale di scarto della lavorazione del petrolio greggio, provenienti dal Sudamerica sono state sequestrate in un'area all'interno della discarica Italcave, a circa tre chilometri da Taranto. Il decreto di sequestro è stato firmato dal pm del Tribunale di Taranto Matteo Di Giorgio ed eseguito da personale dell'Agenzia delle dogane di Taranto e dai carabinieri del Noe di Lecce. Secondo l'accusa, il pet-coke, che in base ad una norma del 2004 può essere usato come combustibile industriale se ha particolari caratteristiche, era di pessima qualità, con presenza eccessiva di zolfo, ma sarebbe stato ugualmente venduto come combustibile. In questo modo sarebbe stata pagata un'accisa inferiore a quella prevista. Per gli investigatori, infatti, quel tipo di pet-coke era tossico e pericoloso, da stoccare e smaltire come rifiuto speciale, e non poteva essere rivenduto quale combustibile industriale. L'indagine della dogana, incrociata e unificata con un'altra del Noe, è nata da accertamenti sui pagamenti delle accise. L'area in cui era depositato il pet-coke era stata affidata in gestione a terzi dal titolare della discarica. fonte: lanuovaecologia.it |
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lunedì 10 dicembre 2007
Rifiuti, sequestro pet-coke tossico a Taranto
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