L'ANNUNCIO DOPO LE DIVISIONI - Sarà il ministro per le Attività economiche, John Hutton, a fare l'annuncio del via libera alla costruzione delle 'wind farm' in mare, per quella che è considerata la più grande iniziativa mai avviata al mondo nel settore delle energie rinnovabili. Lo stesso Hutton, solo qualche settimana fa, si era detto contrario all'espansione dell'eolico, affermando che era in conflitto con i piani per nuove centrali nucleari. Lo aveva chiaramente scritto in una nota riservata al premier Gordon Brown, sottolineando che spingere sulle fonti rinnovabili «avrebbe sottratto incentivi a investire in altre tecnologie, come il nucleare». Il primo ministro avrebbe però respinto questa visione.
IL PROGRAMMA - L'annuncio di Hutton - prosegue il giornale britannico - arriverà durante una conferenza a Berlino. Il governo identificherà i siti nelle acque nazionali britanniche per erigere centrali eoliche capaci di produrre 25 Gigawatt entro il 2020, in aggiunta agli 8 già in programma. Sarebbe energia sufficiente ad alimentare ogni singola abitazione del Regno Unito. Se il calendario sarà rispettato, tra otto anni l'industria britannica della produzione elettrica attraverso il vento sarà il doppio di quella di qualsiasi Paese sulla faccia della Terra. Il Paese sarebbe altresì all'avanguardia nei progetti Ue che riguardano la produzione del 20% dell'energia da fonti rinnovabili entro il 2020. Una volta individuati i siti, le aziende interessate sottoporranno i loro piani al governo, che li approverà non solo attraverso il ministero di Hutton, ma anche attraverso quello per l'Ambiente. Com'è prevedibile, la decisione è già stata accolta dal plauso delle società del settore: Maria McCaffery, direttrice della British Wind Energy Association, ha parlato di «passo decisivo... salutiamo la decisione del governo di mettere l'energia eolica su un cammino certo e trasformare la Gran Bretagna in un leader del settore». Si prevede che la decisione di mettere al largo delle coste le grandi eliche che raccolgono la forza del vento e la tramutano in energia elettrica potrà superare le molte obiezioni che queste centrali generano quando sono piazzate sul territorio, anche da parte degli ambientalisti.
fonte: corriere.it
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