QUALCHE ESEMPIO – Contro l’effetto serra basterebbero degli ombrelloni di nuvole, per l’esattezza di stratocumuli, le nuvole più adatte a questo scopo. L’idea è del fisico statunitense John Lathan e dell’ingegnere scozzese Stephen Salter e consiste nel potenziare le proprietà protettive degli stratocumuli irrorandoli di acqua marina che, una volta evaporata, lascerebbe sul loro dorso una coltre di cristalli di sale, esercitando la funzione di una sorta di ombrellone. Contro l’inquinamento dell’ecosistema marino esistono invece società, come Planktos e Climos, che diffondono urea, un composto chimico, allo scopo di ridurre le emissioni di CO2. Per trattenere l’anidride carbonica basta poi un albero finto, come teorizzato dal fisico della Columbia University Klaus Leckner. Il vegetale artificiale chiaramente non rilascia ossigeno ma, proprio come le piante vere, trattiene anidride carbonica. Sempre per salvare il pianeta c’è anche chi ha pensato di convertire i grattacieli, simbolo dell’inquinamento metropolitano, in strumenti eco-friendly. L’idea è del professor Dickson Despommier, professore di scienze ambientali alla Columbia University, che ha progettato dei grattacieli contenenti serre all’interno delle quali si coltiverebbero i prodotti della terra e al tempo stesso si produrrebbe energia rinnovabile. Insomma, degli agro-grattacieli. Infine a fronte di una crescente violenza di molti fenomeni naturali, come gli uragani (che gli scienziati collegano anche al fenomeno del surriscaldamento del pianeta), basterebbe far piovere dal cielo un spruzzata di polvere in direzione della tormenta. Lo sostiene il fisico ed esperto di clima, Daniel Rosenfeld.
Nessun commento:
Posta un commento