Il piano 2008-2012 per le industrie porta il tetto di emissioni di CO2 a 201,57 in base ai piani comunitari. «L'Italia riparte verso Kyoto» dichiara il ministro dell'Ambiente Alfonso Pecoraro Scanio, annunciando interventi strategici su settori quali trasporti, agricoltura, efficienza energetica ed edifici.
È consultabile da mercoledì scorso, sul sito del ministero dell'Ambiente, il piano nazionale 2008-2012 di allocazione delle emissioni di CO2 per le industrie che porta il tetto di emissioni a 201,57 in base ai piani comunitari. «Con questo piano l'Italia riparte verso Kyoto» dichiara il ministro dell'Ambiente Alfonso Pecoraro Scanio, annunciando interventi strategici su settori quali trasporti, agricoltura, efficienza energetica ed edifici.Le prossime due settimane, si legge in una nota, saranno raccolte le osservazioni degli interessati e successivamente i ministeri dell'Ambiente e dello Sviluppo economico formalizzeranno il tutto in un decreto interministeriale trasmesso a Bruxelles. Rispetto alla versione precedente, il nuovo piano prevede un taglio delle emissioni di 13,64 milioni di tonnellate di CO2 equivalente.
Rispettato anche il tetto di 195 milioni di tonnellate di CO2 annue a cui sono state aggiunte, sempre su indicazioni dalla Comunità europea, le quote (6 milioni circa) dei nuovi settori assoggettati alla direttiva Emission trading, tra cui cracking e nerofumo. A tutti i settori industriali è stato chiesto un particolare sforzo per consentire al paese di rispettare gli obiettivi europei e di Kyoto e in questa ottica il taglio operato si è maggiormente concentrato sui settori e sulle fonti ad alte emissioni di CO2.
«Abbiamo avviato - conclude Pecoraro - una strategia complessiva che vede anche segnali positivi in Finanziaria. Si tratta ora di rendere più forte questa politica e per questo è necessario un apporto positivo da parte del mondo delle imprese, del governo e degli enti locali».
fonte: ambiente.it
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