Niente decreto ma accelerazione delle deleghe. La riunione del Cdm, dopo la strage di Torino, sulla sicurezza sul lavoro, si chiude così. Con il ministro del Lavoro Cesare Damiano che ammette: "Davanti a episodi così gravi bisogna passare alla puntuale attuazione delle leggi esistenti".
Non ci sarà un decreto ad hoc subito come chiedeva la Sinistra-l'Arcobaleno, che poneva Natale come scadenza. Il governo, invece, punta all'accelerazione delle norme varate ad agosto e pone come data limite il 15 gennaio. Tra le norme che potrebbe essere varate quella dell'esclusione dei precari dalle mansioni pericolose per un certo periodo. "Per un periodo - dice Damiano - si potrà prevedere che dalle mansioni pericolose debbano essere dispensati coloro che hanno contratti a termine o di lavoro parasubordinato". Mentre dal ministro Paolo Ferrero arriva la richiesta di inserire alcune misure potrebbero essere inserite nel maxiemendamento alla Finanziaria.
Del tema si riparlerà al prossimo Consiglio dei ministri quando arriveranno due decreti che riguardano la sicurezza sul lavoro. Mentre lunedì prossimo partirà il confronto con le parti sociali. I provvedimenti all'esame della prossima riunione dell'esecutivo riguardano, il primo, la ratifica del patto fra governo e regioni sull'aumento delle ispezioni nei luoghi di lavoro (da 78 mila a 250 mila) e il secondo il coordinamento fra ministeri sulle attività.
Montezemolo: "No alle strumentalizzazioni". Sulla sicurezza e sul lavoro "sbaglia chi tenta di strumentalizzare e di separare l'interesse dei dipendenti da quello degli imprenditori" dice il presidente di Confindustria Luca Cordero di Montezemolo ribadendo che gli imprenditori sono "a fianco del governo e del sindacato per definire e mettere in atto tutte le azioni utili ad arrestare l'orrendo fenomeno" delle morti sul lavoro.
fonte: repubblica.it
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martedì 11 dicembre 2007
Morti sul lavoro, niente decreto
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