S&P: NESSUN MIGLIORAMENTO - Dalla concorrenza giungono segnali appena dal tono analogo: Standard & Poor's infatti non prevede di migliorare le prospettive sul rating sovrano dell'Italia, nonostante il calo all'1,3% del rapporto tra deficit e Pil nei primi nove mesi dell'anno. In una nota l'agenzia di rating precisa che la riduzione del deficit italiano ottenuta lo scorso anno è «parzialmente dovuta a una riscossione ciclica dal lato delle entrate che Standard & Poor's non si attende nuovamente nel 2008 a causa del rallentamento della crescita». In altre parole, la finanza pubblica italiana potrebbe tornare a soffrire il prossimo anno. Nella nota si sottolinea che «la pressione sulle finanze pubbliche resta invariata dal momento che c'è stato solo un marginale progresso sul fronte del taglio delle maggiori voci di spesa come le pensioni, la sanità, l'amministrazione pubblica e il federalismo».
INTERVISTA - Comunque, per Moody's, dopo l'approvazione dei conti pubblici italiani da parte dei colelghi di Standard&Poor's e dal commissario Ue Joaquin Almunia, ha fatto sapere di guardare con attenzione all'andamento della finanza pubblica e giudica positivamente sia l'azione sul versante delle entrate, con la lotta all'evasione fiscale, sia gli interventi sulla spesa, con l'introduzione del processo di «spending review» per contenere le uscite dello Stato. Per migliorare l'outlook «dobbiamo vedere se questo trend continuerà in maniera stabile e se sarà basato su misure sostenibili», ci tiene a sottolineare Alexander Kockerbeck.
OSTACOLI - Niente una tantum, dunque, né vendita di attivi per migliorare il debito, ma piuttosto servono misure che confermino un trend per ora positivo. Ma questo processo virtuoso non è esente da ostacoli: «La pressione fiscale per l'Italia è un problema e soprattutto la crescita è un problema», sottolinea il capo-analista dell'agenzia di rating per i Paesi europei. Sulle tasse infatti c'è il problema della pressione fiscale, che «rischia di essere un ostacolo per la crescita economica». In compenso, la lotta all'evasione fiscale «è un potenziale, anche per il futuro, che in altri Paesi non c'è».
TAGLIO DELLE TASSE - Circa il taglio delle tasse, che da un lato rischia di ridurre le entrate dello Stato, Moody's non appare contraria a priori: «Non vogliamo commentare misure specifiche - risponde Kockerbeck - ma ridurre la pressione fiscale è un obiettivo importante. Anche se bisognerà vedere come andrà l'economia nel 2008 e comunque bisogna ricordare che i consumi privati sono un elemento molto importante per il Pil». L'obiettivo della riduzione della pressione fiscale «deve però camminare parallelamente alla riduzione della spesa pubblica».
fonte: corriere.it
Nessun commento:
Posta un commento