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Basta con le violazioni alla normativa europea in tema di smaltimento dei rifiuti: l'Italia ripulisca le strade della Campania, ma soprattutto metta davvero in pratica un piano a lungo termine di misure strategiche, che releghino le discariche all'ultimo posto nel processo nel ciclo dei rifiuti. Il messaggio arriva dal commissario Ue all'Ambiente Stavros Dimas durante un dibattito dedicato alla crisi dei rifiuti in Campania al Parlamento europeo. La Commissione, ha sottolineato Dimas, è pronta ad assumere nuove iniziative legali, che possono portare anche a multe se l'Italia continuerà a violare la normativa europea. Il commissario Ue tiene alta la pressione in vista dell'incontro che l'euroesecutivo avrà a Roma col governo italiano e gli enti locali il 28 gennaio. Sarà quello il momento della verità, prima che la Commissione decida a fine mese se passare alla fase due, quella del parere motivato, nella procedura d'infrazione avviata nei confronti dell'Italia lo scorso giugno. Dimas non ha esitato ad affermare che quello che è sotto gli occhi di tutti «non è una crisi che arriva inaspettata». «È il culmine di un processo di oltre 14 anni di insufficiente applicazione della normativa europea sui rifiuti, per il quale l'Italia è stata ripetutamente condannata dalla Corte europea di giustizia», ha sottolineato il commissario all'Ambiente, riconoscendo al piano del governo Prodi di essere "ambizioso" anche se il fattore chiave è la necessità di una sua applicazione immediata. E poi, ha messo in guardia Dimas, non serve usare l'alibi della criminalità organizzata «per nascondere il fatto che la causa più diretta della crisi dei rifiuti sembra essere la mancanza di azione e di volontà politica». Le parole del commissario hanno aperto un dibattito interamente italiano, al quale hanno preso parte tutti i capi delegazione e numerosi altri europarlamentari. Il centrosinistra, fra questi Gianni Pittella e Alfonso Andria (Pd), Monica Frassoni (Verdi), Roberto Musacchio (Prc), Marco Pannella, e Umberto Guidoni (Pdci), ha sottolineato la necessità di non usare l'emergenza Campania per fare polemiche nazionali a Strasburgo, puntando sulla necessità di un pieno e rigoroso rispetto delle norme Ue. Dal centrodestra, fra i quali Antonio Tajani e Giuseppe Gargani (Fi), Cristiana Muscardini e Roberta Angelilli (An), sono venute accuse alla maggioranza e ai vertici locali campani di inazione, malgoverno, ritardi, con i Verdi e il ministro dell'Ambiente Alfonso Pecoraro Scanio, in particolare, sul banco degli imputati. Ma critiche sono anche venute alla Commissione Ue, accusata di non avere sufficientemente vigilato affinché i fondi inviati all'Italia venissero spesi adeguatamente per lo smaltimento dei rifiuti. Al punto che il leghista Mario Borghezio ha chiesto a Dimas di «non mandare più una lira alla camorra«». fonte: lanuovaecologia.it |
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mercoledì 16 gennaio 2008
Dimas: «Basta violazioni»
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