Sono morte già a migliaia in tutta Italia, aggredite da un coleottero grande quanto un pollice, minaccioso e invasivo. Sono le palme di ville pubbliche e private, giardini storici, viali alberati. Dalla Liguria alla Sicilia è emergenza punteruolo rosso. Non c'è ancora il decreto ministeriale di lotta obbligatoria contro il coleottero che uccide le nostre palme ma l'allarme è già scattato da un pezzo, lanciato dall'Organizzazione per la Protezione delle piante mediterranee ed europee (Eppo) che ha emesso il massimo livello di attenzione caratterizzato dal codice "Alert". A rischio è un patrimonio ineguagliabile. Botanici, agronomi e giardinieri sono però in affanno e alzano bandiera bianca. "Non c'è rimedio". Come la peste del medioevo, il morbo che attacca e uccide le palme italiane viene da molto lontano, dalla Melanesia.
Sindaci e governatori delle varie regioni hanno organizzato tavoli tecnici, messo su squadre di intervento, ma la sensazione è che i mezzi approntati non bastano tanto che c'è chi invoca l'intervento dell'Esercito. "E' inutile nascondere la gravità della situazione - dice Raffaele Griffo, referente del servizio fitosanitario regionale della Campania - il punteruolo rosso ha raggiunto notevole diffusione in tutte le aree del napoletano e finora i sistemi di contenimento non hanno avuto successo".
E se a Napoli le ville vesuviane, le ville storiche del Vomero hanno perduto esemplari storici di palme ed anche gli esemplari della storica reggia di Caserta sono a rischio, nel vicino Lazio non va meglio. Il Servizio Fitosanitario regionale si è attivato già nel 2006, indicando un lungo elenco di palme che potrebbero essere attaccate, ma finora il punteruolo in Italia ha preferito quelle del genere phoenix. Una, in particolare, la palma canariense (Phoenix canariensis) è in cima agli interessi del coleottero. Nel solo Lazio sono stati abbattuti 400 esemplari.
E' arrivato anche in Puglia il punteruolo rosso. "Abbiamo sradicato centinaia di esemplari" dice Anna Percopo, del servizio fitosanitario regionale. Ma cosa c'è da fare se una pianta viene attaccata? "Nulla, la pianta è spacciata - spiega Stefano Colazza, docente di Entomologia forestale - E' possibile solo un contenimento dell'infestazione. Al momento non c'è la panacea e se riusciremo a riportare tutto in equilibrio sarà solo il frutto dell'adozione di un insieme di sistemi, con diversi approcci".
Il maschio del punteruolo scava nello stipite e attira con i feromoni le femmine. Le larve si cibano dei tessuti e scavano gallerie molto lunghe. In meno di un mese la palma è al tappeto, e può anche crollare a terra. Il coleottero è in Europa dal '94 e ci ha messo undici anni per raggiungere l'Italia e stravolgere il paesaggio di giardini romantici e all'italiana, viali storici e ville private. Il Rhyncophorus ferrugineus, così chiamato per l'aspetto rossastro della livrea, nel 1987 giunge in Arabia, cinque anni dopo è la volta di Iran, Egitto, Palestina e Israele. Nel 1993 è in Spagna. L'ingresso in Italia avviene nel 2004, attraverso una partita di palme egiziane acquistate da un vivaista pistoiese.
L'epidemia del punteruolo rosso registra ora anche una new entry con la Liguria. "Nella regione abbiamo un patrimonio stimato in 200mila esemplari - spiega Claudio Littardi, presidente del Centro studi e ricerche per la palma di Sanremo - non possiamo permetterci di perdere un pezzo importante del paesaggio". Per questo Littardi ha dato appuntamento a marzo agli specialisti di tutto il mondo per studiare una strategia comune di lotta.
Non tutti si arrendono. C'è chi prova bombe chimiche, ben sapendo che impiegandole altera i cicli biologici di altre specie. E chi non si rassegna a perdere un pezzo della memoria degli avi. E' il caso del conte Lucio Tasca che a Palermo spende duemila euro al mese per mantenere in efficienza il viale di palme che dà ingresso alla villa che ospitò Richard Wagner. E Jacqueline Kennedy, che volle attraversare in taxi quello splendido viale.
fonte: repubblica.it
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giovedì 17 gennaio 2008
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