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Incurante delle proteste che attraversano la Campania, Gianni De Gennaro prosegue sulla strada indicata con la presentazione del piano per uscire dall'emergenza rifiuti. E dopo l'ennesima riunione con i tecnici dell'unità di crisi per definire i dettagli e i tempi degli interventi da realizzare nei prossimi giorni, il commissario è andato a Romae si è chiuso nel suo ufficio al Viminale. Dove è molto probabile che abbia avuto una serie di contatti ad alto livello, anche per capire le ripercussioni che la situazione del governo che l'ha nominato, traballante ma ancora in carica almeno finché l'aula del Senato o lo stesso premier Prodi non si pronuncino diversamente, possa avere sulla sua strategia. Intanto i tecnici del commissariato hanno iniziato i sopralluoghi a Savignano Irpino per individuare il luogo dove dovrà essere realizzata la discarica prevista dalla legge e oggi in Gazzetta Ufficiale è stata pubblicata l'ordinanza che gli consente di riaprire le discariche di Masseria Riconta a Villaricca e di Difesa Grande ad Ariano Irpino. La riapertura, è scritto nel provvedimento, consentirà la sistemazione dei rifiuti "con l'adozione di tutte le misure necessarie volte ad assicurare la tutela della salute e dell'ambiente, nonché la progressiva eliminazione delle situazioni di pericolo". "Vado avanti con determinazione, parlo con tutti ma poi decido, senza farmi condizionare e intimidire" è il messaggio che ha mandato ai cittadini campani, ribadendo che non è certo il tipo da tirarsi indietro davanti alle difficoltà: "Vinco questa battaglia e con me vince la Campania. Con l'aiuto della stragrande maggioranza dei cittadini perbene ce la farò a risolvere l'emergenza e questa terra uscirà dal tunnel. La tragedia sarà solo un ricordo". Ma il prefetto ha anche firmato un'ordinanza di requisizione per la discarica di Montesarchio, la terza indicata nel piano, in provincia di Benevento. Il sito è infatti stato sequestrato dalla magistratura nell'ambito di un'indagine relativa allo sversamento dei rifiuti "in maniera non conforme alla legge": serviva dunque un provvedimento che comportasse il dissequestro dell'area. De Gennaro sta anche cominciando ad affrontare la questione Ue, visto che lunedì prossimo a Roma è in programma l'incontro a livello tecnico tra funzionari della Commissione europea e il governo italiano in cui toccherà proprio a lui illustrare le misure già prese per far fronte all'emergenza campana e soprattutto gli interventi previsti per una soluzione di medio e lungo termine che sia rispettosa dell'ambiente e della salute, così come richiesto dalle leggi europee. Due giorni dopo la Commissione europea deciderà, ma è quasi scontato, nonostante gli sforzi dell'ex capo della polizia, che dall'Ue parta un secondo richiamo all'Italia dopo la lettera di messa in mora già spedita in luglio. Un richiamo che potrebbe costare molto caro al nostro paese visto che la conclusione della procedura d'infrazione, se non si riuscirà a intervenire prima, prevede una multa che può arrivare fino a 700mila euro al giorno. Un'altra tegola per De Gennaro, forse anche più pesante delle proteste di piazza e delle velate minacce - "qualcuno si farà male" è la fosca previsione che circola ad Ariano Irpino - che ormai da giorni si susseguono e che il commissario dovrà fronteggiare nei prossimi giorni. fonte: lanuovaecologia.it |
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giovedì 24 gennaio 2008
Di corsa per aprire le discariche
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