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Un terzo del cibo acquistato dai consumatori britannici passa direttamente dalle buste della spesa al sacco nero dell'immondizia - a parte, nel migliore dei casi, una breve permanenza negli scaffali del frigorifero o della dispensa. Quando si guarda ai numeri, il dato è veramente impressionante: 6,7 milioni di tonnellate annue, per un controvalore di 8 miliardi di sterline - circa 12mld di euro. È l'organo paragovernativo Waste and Resources Action Programme (Wrap) a lanciare l'allarme. «Se mangiassimo quel cibo, invece di buttarlo - fa notare Richard Swannel, direttore di Wrap - risparmieremmo parecchi soldi e ridurremmo il nostro impatto ambientale». Infatti, l'inquinamento non è solo prodotto dalle discariche, che generano moltissimo metano - un potentissimo gas serra - ma anche dall'energia usata per produrre, confezionare e consegnare il cibo poi consumato nelle abitazioni private. Tutto questo spreco, secondo le ricerche effettuate da Wrap, è dovuto essenzialmente a due fattori: "Primo" - dice Swannel - lasciamo andare a male troppo spesso il cibo acquistato, sia nel frigorifero che nella dispensa. E secondo, cuciniamo troppo: e quello che avanza lo buttiamo nella pattumiera". Il problema è serio, anche perché le cifre fornite da Wrap non tengono conto del settore aziendale. Ed è per questo che l'associazione ha lanciato una campagna - Ama il Cibo, Odia i Rifiuti - per indurre alla consapevolezza i consumatori britannici. Il 90% della popolazione, infatti, non si rende conto di quanto cibo - e denaro - vada sprecato a causa di tanta leggerezza. fonte: lanuovaecologia.it |
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martedì 15 gennaio 2008
In Gran Bretagna si spreca un terzo del cibo
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