«Ridurre le emissioni in 7 anni»

L'appello del presidente Ipcc Rajendra Pachauri all'inaugurazione del Festival delle Scienze 2008 a Roma: «C'è bisogno di un segnale efficace, di un cambiamento di stile di vita»/ I complimenti all'Italia - Più tagli CO2 per ricchi Ue

«C'è bisogno di un segnale efficace, di un cambiamento di stile di vita importante». Lo ha detto il presidente del Comitato intergovernativo per i cambiamenti climatici (Ipcc), Rajendra Pachauri, intervenendo all'evento-incontro con il sindaco di Roma e segretario Pd, Walter Veltroni, all'inaugurazione ufficiale del Festival delle Scienze 2008 in corso all'auditorium di Roma fino al 20 gennaio. Pachauri parlando di stili di vita ha quindi citato anche il caso Napoli: «La spazzatura è un problema grandissimo nel vostro paese». La lotta ai rifiuti, in senso globale, è uno dei capitoli che rientrano negli interventi per la salute del pianeta. In tema strettamente climatico, Pachauri ha sottolineato che «ci sono solo sette anni» per ridurre le emissioni di anidride carbonica. Quindi, ha proseguito, il mondo deve cominciare subito. La stabilizzazione dei gas serra costeranno il 3% del Pil mondiale del 2030 e il livello di crescita in quell'anno potrebbe slittare solo di qualche mese. Pachauri ha ricordato le cifre contenute nel IV Rapporto Ipcc, che è valso il Nobel per la Pace al Comitato: aumento delle precipitazioni a livello estremo, ondate di calore, aumento della temperatura fino a uno scenario massimo di 4 gradi e aumento del livello del mare. «Oggi il riscaldamento climatico si muove - ha detto Pachauri - a un ritmo più rapido e non sono teorie ma osservazioni». Per quanto riguarda il Mediterraneo «l'intera zona è destinata a un forte stress idrico sempre più grave, con un declino di precipitazioni soprattutto in Spagna e in Italia». Tra le aree di estrema vulnerabilità anche molti delta di fiumi come il Nilo. Di fronte a questi scenari, secondo Pachauri, occorrono «grossi cambiamenti su vari fronti: dai trasporti, all'edilizia, all'agricoltura. Abbiamo le tecnologie, i leader devono cogliere queste possibilità. Le prove della scienza sono chiare siamo responsabili dei cambiamenti climatici. Abbiamo pochissimo tempo, dobbiamo agire oggi». fonte: lanuovaecologia.it