Rifiuti, due arresti per truffa fidejussioni

Una falsa agenzia assicurativa ha riscosso 1,5 milioni di premi fingendo di garantire l'attività di imprese che operavano anche nel settore rifiuti. I due arresti seguono i tre dello scorso giugno

Ancora due arresti a Roma per le truffe in materia di fidejussioni concesse a imprese del settore rifiuti. L'operazione segue quella del 15 giugno 2007, quando i Carabinieri per la Tutela dell’Ambiente arrestavano tre persone, membri di un’articolata associazione a delinquere finalizzata proprio alla truffa e al falso nel settore delle fidejussioni rilasciate a società ed aziende che operano prevalentemente (ma non solo) nello smaltimento dei rifiuti. Gli ulteriori approfondimenti investigativi, coordinati dal sostituto procuratore di Roma Bombardieri nell'ambito dell'operazione denominata "Anzalone", hanno consentito di identificare altre due persone, ritenute elementi di spicco dell'associazione a delinquere. Un’agenzia di assicurazioni falsamente affiliata ad un importante istituto assicurativo nazionale rappresentava la copertura degli indagati che perpetravano le loro truffe utilizzando documenti inesistenti, autentiche contraffatte, carta intestata falsa ed altro. La falsa agenzia ha emesso polizze fidejussorie false intascando i relativi premi per oltre 1.500.000 euro ed ha indotto in errore perfino la pubblica amministrazione (anche la Regione Lombardia), che ha rilasciato autorizzazioni alla gestione di rifiuti sulla base di tali garanzie finanziarie, poi rivelatesi inesistenti. Il rilascio di autorizzazioni a soggetti o imprese che intendono realizzare nuovi impianti di smaltimento o di recupero dei rifiuti è soggetto ad autorizzazione regionale (come prevede il Codice ambientale, D.lgs. 152/2006). Tra i requisiti c'è appunto la presentazione di garanzie finanziarie la cui durata deve essere pari alla autorizzazione concessa più un anno. Lo scopo delle garanzie finanziarie è quello di poter agire immediatamente, anche in danno del richiedente, qualora questi operasse in modo illecito o comunque in modo tale da cagionare un danno ambientale. L’esistenza di polizze fidejussorie false a presupposto del rilascio delle autorizzazioni rappresenta quindi un gravissimo danno poiché vanifica quelle garanzie poste dal legislatore a tutela dell’ambiente e della salute pubblica. L’attività dell’organizzazione si è comunque estesa anche ad altri settori non direttamente correlati all’ambiente ma al normale rilascio di polizze a garanzia di contratti. Le perquisizioni presso diverse società finanziarie in Piemonte, Emilia-Romagna e Lazio hanno portato all'acquisizione di documenti, attualmente al vaglio degli inquirenti, utili per il prosieguo delle indagini. Il gip presso il Tribunale di Roma, concordando con le ulteriori risultanze investigative, ha emesso due ordinanze di custodia cautelare in carcere nei confronti di altrettanti membri dell’organizzazione. fonte: lanuovaecologia.it