EUROPA - Sin dalle prime battute i listini europei sono apparsi in netta difficoltà, mentre Wall Street resterà chiusa per il Martin Luther King Day. Dopo un'apertura con cali attono al 2-3% e un tentativo a metà mattina di recuperare le perdite, gli indici europei hanno di nuovo imboccato la strada del ribasso con convinzione, accusando in media cali di oltre il 4%., anche se Francoforte, nel primo pomeriggio era arrivata a perdere il 7%. Milano, confronto alle altre piazze finanziaria, limita le perdite, con Mibtel e S&P/Mib in calo del 3%. Parigi e Londra perdono il 5%. Amsterdam arretra del 4%, Madrid cede il 4,5%. Gli indici paneuropei Dj Stoxx 50 e Dj Stoxx 600 perdono rispettivamente il 6% e il 5,5%.
BRUCIATI OLTRE 400 MILIARDI - A metà giornata il bilancio è impietoso: il panico sembra dominare sui mercati del Vecchio Continente, che in poche ore hanno bruciato più di 400 miliardi di euro di capitalizzazione. La seduta riporta alla memoria, nelle dimensioni del collasso, i crolli seguiti all'attacco alle Torri Gemelle dell'11 settembre.
SEDUTA DA INCUBO - Per il Mibtel si tratta di una delle peggiori sedute dall'11 settembre del 2001, quando precipitò del 7,42%. Altri recenti giorni neri di Piazza Affari sono stati quelli dello scorso 16 agosto 2007, quando il Mibtel perse il 3,45%, del 22 maggio 2006, quando bruciò il 3,8%, del 12 marzo 2003 (-3,52%) e il 23 settembre 2002 (-4,32%).
BANCHE KO - Le vendite si concentrano soprattutto sulle banche: Bnp Paribas arretra del 4%, Ubs del 3,6% e Société Générale del 5,1%. Commerzbank, a Francoforte, perde più del 6% dopo aver annunciato ulteriori svalutazioni legate alla crisi dei mutui subprime. Northern Rock è invece controcorrente: a Londra la banca travolta dalla crisi dei mutui subprime guadagna addirittura il 45% a 93 centesimi di pound, mentre l'indice Stoxx delle banche perde il 3,84%. Il governo inglese, ha annunciato il ministero delle Finanze, garantirà i fondi per rimborsare il prestito offerto dalla Banca d’Inghilterra per evitare il fallimento dell'istituto, cercando in questo modo di agevolare il passaggio di mano di Northern a un gruppo privato.
TONFO IN ASIA - La settimana finanziaria si era aperta con il tonfo delle principali Borse asiatiche, che hanno vissuto i peggiori ribassi dall'attacco alle Torri Gemelle, l'11 settembre del 2001. A Tokyo l'indice Nikkei ha chiuso con un calo del 3,86%, ai minimi dall'ottobre del 2005. A far crollare il listino è stata la delusione per il piano di rilancio dell'economia annunciato dal presidente americano George W. Bush venerdì pomeriggio. Intense le vendite sui bancari e in generale sulle blue chip per un piano di incentivi e sgravi fiscali da quasi 150 miliardi di dollari in tagli di tasse considerato inadeguato dalle Borse: i mercati temono che non basti per prevenire la recessione.
IN 20 GIORNI -13% - L'indice Nikkei ha terminato la seduta in ribasso del 3,86% a 13.325 punti. Dall'inizio dell'anno l'indice ha perso circa il 13%. «Molti dei problemi di oggi derivano dal fatto che il Giappone si aspettava molto dal piano economico presentato venerdì», osserva un broker. Forti i ribassi anche sulle altre Borse asiatiche: in profondo rosso Hong Kong (Hang Seng in calo il 4,5% circa) e Singapore (-3,80% il Singapore Straits).
INDIA E CINA - L'indice di Shanghai è scivolato sotto la soglia dei 5.000 punti (perdendo oltre il 5%) sui timori per i livelli di liquidità dopo che Ping An Insurance, la seconda compagnia assicurativa del Paese, ha annunciato un importante piano di emissione di nuove azioni e obbligazioni. Clamoroso il crollo della Borsa indiana, con Mumbai in calo addirittura del 9%, portando al 15% le perdite dal 10 gennaio scorso. Si tratta del calo più accentuato da circa quattro anni.
fonte: corriere.it
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