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Che il Polo Nord rischiasse di scomparire lo si sapeva. Ma gli scienziati ritenevano che potesse avvenire in uno scenario di lungo periodo. Secondo un ultimo studio pubblicato negli Stati Uniti non è così: i ghiacci del Polo Nord potrebbero sciogliersi del tutto già entro il 2010. È questo uno degli scenari possibili a causa del riscaldamento del pianeta, come sostiene uno studio condotto dalla californiana Naval Postgraduate School, secondo la quale il 2013 è il termine ultimo per vedere ghiacciata la superficie di quel mare. Dopo non sarà più possibile. Secondo gli studi di questa scuola navale (che ha pubblicato i suoi risultati sull'Herald di Monterey), la calotta artica solo la scorsa estate ha perso dal 30 al 40 per cento dei suoi ghiacci, al punto che la sua superficie è passata - secondo questi esperti - «dai 2,5 milioni di chilometri quadrati del 2006 a 1,5 milioni di chilometri quadrati», mentre la crosta della calotta si è ridotta passando dai 305 centimetri di spessore del 1990 ai 183 centimetri dello scorso settembre. Gli scienziati mondiali riuniti a novembre in un panel internazionale avevano calcolato in 4.13 milioni i chilometri quadrati della calotta (contro i 5,2 milioni del 2005) e avevano previsto la scomparsa del Polo per il 2070. Lo studio della Naval Postgraduate School invece giunge a previsioni decisamente più allarmanti: «In inverno la crosta della calotta continuerà a formarsi - ha detto il responsabile dello studio, Wieslaw Maslowski, del Dipartimento di Oceanografia della Naval School - ma il ghiaccio non sarà spesso a sufficienza per resistere all'estate», con la conseguenza, secondo lui, che nell'estate del 2013 si sarà sciolto del tutto. fonte: lanuovaecologia.it |
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mercoledì 30 gennaio 2008
Oceano Artico senza ghiaccio in estate 2013
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