giovedì 7 giugno 2007

Bankitalia: famiglie siciliane sempre più indebitate

Sono il costante aumento dell'indebitamento da parte delle famiglie e della pubblica amministrazione, l'inconsueto incremento dei prestiti in sofferenza registrati da banche e società finanziarie, la riduzione degli investimenti da parte delle imprese e la diminuzione degli appalti che rallenta l'edilizia gli indicatori principali che emergono dalla tradizionale indagine di Bankitalia sull'economia in Sicilia, presentata in conferenza stampa a Palermo.Nella sua relazione sul 2006 la Banca d'Italia traccia uno scenario economico tra luci e ombre, ma con "segnali di miglioramento, soprattutto in alcuni comparti del settore dei servizi". Integrando l'analisi congiunturale sui settori produttivi con i dati sull'occupazione e sulle dinamiche bancarie e finanziarie, viene fuori una Sicilia che "marcia a piccoli passi, sebbene i ritardi strutturali siano enormi" mentre per mettersi al passo con il resto d'Italia "servirebbero tassi di crescita ben più elevati".E' stato il settore agricolo con 21 mila nuovi occupati a trainare l'occupazione in Sicilia nel 2006, con una crescita del 2,2% e con un totale di 32 mila posti in più. Per gli analisti di Bankitalia, il boom nell'agricoltura è determinato in parte dai "nuovi flussi di regolarizzazioni di lavoratori stranieri" anche se "il settore rappresenta appena il 10% del totale della forza lavoro nell'Isola" e quindi per gli esperti il dato dei 21 mila nuovi posti "è alquanto inspiegabile". Lo studio evidenzia, tuttavia, che il tasso di occupazione, al netto del settore agricolo, è cresciuto di appena lo 0,8%, inferiore al 2,1% di due anni fa e all'1,4% registrato nel 2006 nell'intero Mezzogiorno.In calo il numero dei lavoratori nell'industria in senso stretto (-0,8%) e nell'edilizia (-4%), mentre nel terziario, che rappresenta il 70% dell'occupazione in Sicilia, si è registrato un incremento dell'1,7%. Il tasso di occupazione si è attestato al 45%. E' sceso di 2,7 punti invece il tasso di disoccupazione, chiudendo a quota 13,5%, "dato - rileva Bankitalia - che continua a risultare il più elevato tra le regioni italiane". La provincia col tasso più basso è Ragusa, 6,7%, quella con la percentuale più alta è Palermo, con il 18,6%.In calo anche le persone in cerca di lavoro, 50 mila in meno rispetto al 2005, con un tasso del -17,6%, "una valore superiore - fa notare Bankitalia - al numero dei nuovi occupati". "Il dato è dovuto - hanno spiegato gli analisti - sia all'aumento dell'occupazione sia al fenomeno dell'emigrazione nel nord Italia o altrove".In sofferenza il comparto delle costruzioni, con una riduzione delle gare dell'11,4% e con una valore dei bandi in diminuzione del 30% negli anni 2005-2006 al netto degli appalti per l'affidamento pluriennale della gestione dei quattro dei nove Ambiti territoriali ottimali (Ato) idrici. Più confortanti i dati del terziario, con la grande distribuzione che ha raggiunto il 18% di fatturato sul totale delle vendite in Sicilia, e con una crescita del turismo in termini di presenze.Sul fronte bancario, l'indagine rileva un considerevole incremento dei prestiti sia alle imprese, soprattutto finanziamenti a breve termine per le gestioni di cassa e magazzino, sia per le famiglie, in particolare mutui per l'acquisto della prima casa con un sensibile aumenti di quelli contratti a tasso fisso per via del rialzo dei tassi da parte della Banca centrale europea (l'ultimo oggi). I prestiti alle imprese sono passati dal 10,8% al 16,7% (dal -8,2 al 33,4% per le attività connesse a forniture di energia, gas e acqua). L'indebitamento delle famiglie è aumentato del 12% (in calo rispetto all'incremento del 2005, 16,6%) mentre quello del settore pubblico è cresciuto del 21,7%, con l'aumento "soprattutto dei debiti delle aziende sanitarie locali". Il credito al consumo è aumentato del 21,9% (24,1% due anni fa).Rispetto al passato sembra riprendere quota il fenomeno dei prestiti in sofferenza, 535 milioni di euro circa (31,6%) lo scorso anno, con un sensibile aumento dell'attività di recupero da parte delle società terze, alle quali il sistema bancario cede la gestione delle pratiche.

fonte: lasicilia.it

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