giovedì 7 giugno 2007

Le politiche ambientali del Governo Prodi

In occasione della Giornata Mondiale dell’Ambiente, che si celebra martedì 5 giugno in tutto il mondo, il WWF ha compiuto una valutazione della politica dell’ambiente condotta nell’ultimo anno in Italia alla luce degli impegni presi a livello internazionale, delle urgenze nazionali, delle emergenze globali. Alla luce soprattutto dell’incredibile accelerazione che tutti i temi ambientali hanno registrato negli ultimi 12 mesi. Non vi è praticamente questione politica che possa prescindere dallo stato del pianeta su cui viviamo e lo dimostrano i programmi e le campagne elettorali condotte in Francia, in Germania, in Gran Bretagna, in Spagna. Non c’è ormai governo europeo che non ponga in cima alla lista delle priorità la questione ambientale, il riscaldamento globale, la politica energetica.

Alla luce dell’analisi contenuta nel Dossier stilato dal WWF al termine del primo anno di governo Prodi il giudizio complessivo è purtroppo ancora insufficiente rispetto agli sforzi messi in campo. In un documento di 29 pagine si elencano e si dettagliano i ‘cardini’ ambientali su cui dovrebbe poggiare l’intero programma. Scendendo nell’analisi del documento il giudizio che ne scaturisce è pienamente positivo solo per la gestione delle aree protette, dove si è invertita la tendenza sui commissariamenti e si sono stanziati più fondi per i parchi. E’ invece negativo sulla difesa della biodiversità dove manca ancora la definizione della "Strategia Nazionale per la Biodiversità”, che ne dovrebbe fotografare lo stato di salute nel nostro paese, tra le maggiori in Europa in termini di ricchezza di specie ed habitat, ed individuare le azioni necessarie per la conservazione e l'uso sostenibile della diversità biologica, così come è negativo per la tutela della risorsa idrica e difesa del suolo dove non sono stati resi operativi i principi positivi elencati nel programma elettorale. Anche in materia di tutela paesaggistica e ambientale è negativo il giudizio a causa delle numerose e gravi questioni irrisolte e delle proposte di legge in rotta di collisione con qualsiasi criterio di uso sostenibile del territorio come resta negativo il giudizio per trasporti e infrastrutture dove la frammentazione delle competenze ministeriali e la mancanza di concertazione con il dicastero dell’Ambiente sta portando a scelte contraddittorie.
Il Governo è ancora insufficiente ma sulla buona strada invece nell’applicazione della Direttiva Habitat dove sono stati fatti passi in avanti per cercare di recuperare la situazione che ha portato alle numerose procedure di infrazione da parte della UE ma non si è riusciti a convertire in legge i decreti. Sulla riforma del codice dell'ambiente (un testo che rivoluziona tutta la normativa ambientale approvato dal precedente Governo) ci si aspettava un percorso di revisione per sanare le storture create dalla Legge Delega prima e dal decreto poi, ma questo non è avvenuto. Sull'educazione ambientale il Ministero della Pubblica Istruzione si sta rivelando molto lento nella concretizzazione degli impegni presi mentre il Ministero dell’Ambiente ha avviato un percorso sull’Educazione alla Sostenibilità prevalentemente interno alle istituzioni e poco partecipato rispetto alla società civile. Il capitolo cruciale riguarda infine le politiche energetiche messe in atto in questo primo anno di Governo dove nessun provvedimento mostra un’efficacia capace di iniziare ad invertire l’attuale trend di emissioni del nostro paese, sempre più lontano dagli obiettivi di Kyoto.
Scarica il documento in pdf (359 Kb) >>
Da oltre un anno le urgenze ambientali vengono affrontate anche in virtù delle grandi potenzialità che il tema può dare ad un paese in termini di competitività. Non è più una semplice nicchia di ambientalisti, come qualcuno l’ha definita, che reclama l’urgenza di azioni concrete rispetto agli impegni ambientali: sono le stesse aziende, gli investitori, le grandi compagnie di assicurazioni oltre ai politici di paesi a noi vicinissimi, come la Francia, la Gran Bretagna, la Spagna. Di fronte a questo scenario globale il WWF pone cinque domande al Presidente del Consiglio: Esiste secondo lei nel nostro paese una ‘regia’ in grado di stabilire le priorità delle politiche ambientali? Quali sono gli obiettivi concreti che si è posto il Governo per riuscire a cavalcare l’onda di questi cambiamenti globali senza rischiare di esserne travolto? Esiste una visione a lungo termine o prevalgono ancora interessi corporativi e di settore? Quali sono gli investimenti del Governo sulla sfida globale che viene posta dalle emergenze ambientali? Rispetto alle leggi ancora attese da quale si comincia fin da domani?
Il documento di 32 pagine presentato dal WWF un anno fa, con le richeste al Governo Prodi >>

fonte. wwf.it

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