Ricevuto il testimone dai Giochi di Pechino la capitale inglese fa i conti con i suoi 320.000 cittadini esposti a emissioni di diossido di azoto superiori ai limiti comunitari. E le polveri sottili sono fuori limite da tre anni
Circa 320.000 sono i londinesi particolarmente esposti alle emissioni di diossido di azoto superiori ai limiti comunitari: per evitare il rischio di sanzioni dall'Unione Europea, e non trovarsi ai giochi di Londra 2012 con un problema simile a quello di Pechino, il sindaco di Londra Boris Johnson ha incontrato in un vertice i membri del governo.
Londra da tre anni sfora i limiti imposti dall'Unione Europea per l'inquinamento atmosferico e Bruxelles ha chiesto spiegazione su come intenda agire per evitare sanzioni: l'azione del governo britannico è orientata a fissare un piano di rientro nei parametri comunitari entro giugno 2011. Lo si apprende in una lettera indirizzata dal sottosegretario Jonathan Shaw al sindaco Boris Johnson: come riporta il quotidiano 'The Guardian”, il governo ha messo a disposizione della capitale le competenze degli esperti del dipartimento per l'ambiente. La missiva, inviata lo scorso mese, è stata resa nota grazie alle leggi sulla libertà di informazione.
La Gran Bretagna ha in particolare infranto i parametri comunitari per le emissioni di polveri sottili negli ultimi tre anni, tanto da subire in Luglio un fermo richiamo dalle autorità Ue e la richiesta di un piano dettagliato di rientro nei limiti. Nel caso in cui la Gran Bretagna non riesca a raggiungere l'obiettivo di migliorare rapidamente la qualità dell'aria di Londra, potrebbe intervenire la Corte di Giustizia Europea che ha il potere di imporre sanzioni illimitate.
fonte: lanuovaecologia.it
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