Dalla Lombardia "top" nella gestione dello smaltimento dei rifiuti solidi urbani, al Lazio "maglia nera" per l'esposizione al radon, gas che aumenta il rischio di cancro al polmone. Gli autori del rapporto Osservasalute Ambiente (2008), presentato a Roma, forniscono un giudizio complessivo sulle Regioni in base al loro impegno per la salvaguardia dell'ambiente come "chiave" per difendere la salute dei cittadini. Ecco le "pagelle".
Si parte con l'Abruzzo: troppi rifiuti in discarica. Risulta infatti che la Regione ha aumentato di più questo tipo di smaltimento quando in tutte le altre si tende, più o meno lentamente, a ridurlo. Inoltre, al 2006, l'Abruzzo risulta privo di impianti di incenerimento. La Basilicata vanta il dato migliore sull'inquinamento da benzene, non solo il più basso d'Italia, ma anche quello meglio monitorato.
I cittadini della provincia di Bolzano risultano i più protetti dall'inquinamento da campi elettromagnetici per radiazioni non ionizzanti; è alto però l'inquinamento da benzene. La Calabria è invece la Regione con la più bassa concentrazione di radon nelle abitazioni: ha un livello di inquinamento indoor pari a 25 Bq/m3 (becquerel per metro cubo) contro una media italiana di 70. Ma per quanto riguarda il monitoraggio della qualità dell'aria, la Calabria ha non pochi problemi: al 2006 aveva solo 3 stazioni di rilevamento della qualità dell'aria e per l'inquinamento da benzene non fornisce dati.
La Campania fa i conti con un quadro legislativo incompleto sul rischio da inquinamento acustico e ha 18 stazioni di rilevamento della qualità dell'aria, numero inadeguato per la sua estensione territoriale. L'Emilia Romagna ha una produzione pro capite di rifiuti solidi urbani tra le più alte d'Italia: 677 Kg/ab/anno nel 2006 contro un valore medio italiano di 550. Va meglio nel monitoraggio della qualità dell'aria: la Regione ha 47 stazioni di rilevamento, numero superiore alla media percentuale italiana e in assoluto maggiore rispetto a quanto indicato, quale requisito minimo, nella direttiva 96/62.
Il Friuli Venezia Giulia è la Regione che ha incrementato meno la sua produzione di rifiuti tra 1999-2006: solo il 4,2% in più contro un incremento medio in Italia del 14,6%. La Regione ha inoltre una bassa produzione pro capite di rifiuti solidi urbani: 492 Kg/ab/anno nel 2006 contro un valore medio italiano di 550. Bene anche per la raccolta differenziata: nel 2006 il 33,3% dei rifiuti viene raccolto in questo modo, con un incremento dal 1999 del 17%. Ma per l'esposizione al radon, è una delle peggiori in Italia: presenta un livello di inquinamento indoor, nelle abitazioni, pari a 99 Bq/m3. In questo settore, è comunque il Lazio a detenere la "maglia nera": presenta il valore più elevato, pari a 119 Bq/m3.
La Liguria vanta un buon sistema di erogazione dell'acqua che evita gli sprechi. Ma è la peggiore al Nord per quanto riguarda la raccolta differenziata. La Lombardia è la Regione che presenta la migliore gestione dello smaltimento dei rifiuti solidi urbani: ha il primato virtuoso di regione che smaltisce in discarica la percentuale inferiore di rifiuti urbani prodotti (815.869 tonnellate, solo il 17% del totale). Le Marche fanno i conti con uno tra i più elevati livelli di inquinamento da polveri fini, mentre per l'esposizione al radon presenta uno tra i più bassi livelli di inquinamento indoor (29 Bq/m3). Bocciato il Molise per il monitoraggio della qualità dell'aria: nel 2006 aveva solo 2 stazioni di rilevamento.
Il Piemonte e la Sardegna sono le Regioni che hanno incrementato di più il livello di raccolta differenziata. È però il Veneto la prima Regione in Italia in questo campo: ben il 48,7% dei rifiuti solidi urbani viene raccolto in maniera differenziata (243 Kg rispetto a una media nazionale di 141,7 Kg/pro capite/anno) avvicinandosi al target del 50% fissato per il 2009, contro un valore medio nazionale del 25,8%.
La Sicilia è la Regione con il maggiore numero in Italia di stazioni di rilevamento della qualità dell'aria, mentre la Toscana presenta la migliore gestione del rischio da inquinamento acustico. L'Umbria ha fatto fa registrare l'incremento maggiore in Italia nella produzione di rifiuti solidi urbani. La Puglia è, infine, fanalino di coda in Italia per erogazione procapite di acqua potabile: solo 165 litri pro capite/die, mentre la Valle d'Aosta è la Regione con la maggiore disponibilità, pari a 369 litri/abitante al giorno, contro un valore medio italiano di 254 litri.
fonte: ambiente.it
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venerdì 7 agosto 2009
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