Le prospettive a medio termine si confermano buone, ecco le strategie da adottare

Esistono considerazioni più strettamente legate ai mercati finanziari che permettono di ipotizzare una ripresa dei listini, almeno nel medio termine. In presenza di seri e radicati timori di un rallentamento dell'economia alcuni mercati ed indici dovrebbero infatti piegare decisamente la testa. Primo tra tutti il Morgan Stanley Cyclical Index , sceso del 30% circa durante il ribasso visto tra maggio e giugno 2006, crollato in quel periodo del 4% circa anche al di sotto della media a 200 sedute, ed attualmente ancora molto lontano dalla propria media a 200. Solo una discesa di questo indice al di sotto dei massimi di maggio 2006, a quota 890, dove transita anche la citata media, lascerebbe intendere che veramente i mercati temono una flessione accentuata del ciclo. Altro fattore degno di nota è che le small cap , protagoniste indiscusse di tutta la fase rialzista degli ultimi anni, e che dovrebbero essere quelle più duramente colpite da un capovolgimento di fronte del trend della crescita economica, con i risparmiatori in fuga verso le grandi capitalizzazioni, hanno retto bene rispetto ad altri fasi negative, come ad esempio il ribasso del maggio 2006. Sia il Russell 2000 sia lo S&P600 Small Cap sono ancora al di sopra della loro media a 200 sedute , passata invece visibilmente al ribasso a seguito del ribasso dal top del 2006. Interessante anche osservare l'andamento del grafico di forza relativa che mette in rapporto l'andamento dell'indice S&P Barra Growth con quello dell'indice S&P Barra Value (le azioni Growth sono quello con alti P/E, quelle Value hanno invece bassi P/E). Tale curva, orientata mediamente al ribasso a partire dal 2004, ha violato recentemente un importante supporto confermando il proseguimento della sovraperformance dei titoli value rispetto a quelli growth, condizione che ha caratterizzato tutte le fasi positive di borsa degli ultimi anni (contrariamente a quanto la terminologia vorrebbe suggerire i titoli "value" sono quelli che nel lungo termine forniscono le performance di crescita maggiori, mentre i titoli "growth" si rivelano vincenti in termini speculativi).Quello che si chiede all'investitore quindi è di armarsi di pazienza, sentimento animato non da una generica speranza nel futuro, ma da dati macro e di mercato che lasciano ben sperare per una risoluzione positiva di questo momento di crisi, approfittando eventualmente di un proseguimento del rimbalzo per alleggerire le proprie posizioni di investimento, per poi andare a rinsaldarle nuovamente sui livelli di supporto indicati, i 3650 punti di Eurostoxx ed i 37500 di S&PMib. Per entrambi i mercati il superamento dei massimi dell'anno indicherebbe che la fase rialzista è già ripresa, e che la correzione vista a cavallo tra febbraio e marzo è stata sufficiente per scaricare l'ipercomprato accumulato nella prima parte dell'anno. Viceversa discese sotto i supporti indicati farebbero temere l'avvio di una fase ribassista vera e propria, che perderebbe i connotati di correzione per tramutarsi in tendenza. In quel caso meglio fare un passo a lato per capire quali potrebbero essere le prospettive di medio termine per gli indici, valutando con attenzione anche l'evoluzione del quadro macroeconomico.

fonte: sole24ore.it