MENO TASSE E PRELIEVI - La relazione affronta i diversi temi caldi dell'azione di governo. Soprattutto sui temi economici. A proposito dell'extragettito, spiega il premier, le risorse aggiuntive potranno essere destinate alla riduzione della pressione fiscale. - «Tutto ciò che sarà recuperato dall'evasione fiscale o da altre forme di extra-gettito - puntualizza - dovrà essere indirizzato alla riduzione del carico fiscale dei lavoratori e delle famiglie». Prodi non esclude il ricorso ad una modifica delle aliquote per la tassazione delle rendite finanziarie. Ma precisa che, per quanto «tutte le operazioni fiscali devono essere compatibili con la riduzione e con l'abbattimento del debito pubblico», il principio da rispettare sarà essenzialmente uno: «Non dovremo chiedere un euro in più ai nostri lavoratori, alle famiglie e alle imprese per il risanamento dei nostri conti».
PATTO PER LO SVILUPPO - E sul fronte salariale Prodi evidenzia la necessità di avviare un confronto approfondito con le parti sociali: «Dopo questo nostro incontro - spiega il leader della coalizione -, il governo aprirà una nuova fase di concertazione con l'obiettivo di giungere ad un grande patto per lo sviluppo. Lo dobbiamo fare ora e lo dobbiamo fare noi. Per non sprecare un'enorme opportunità che abbiamo a portata di mano».
«CRESCITA DURATURA» - Prodi sembra dunque scommettere sulla sopravvivenza dell'esecutivo e sulla possibilità di portare a casa risultati concreti nel campo economico-sociale. Anche per questo erano state riposte molte speranze in un vertice che si spera possa mettere fine, o quantomeno frenare, le fibrillazioni in seno alla maggioranza. «La riunione di oggi ha un obiettivo principale - precisa Prodi -: abbiamo bisogno di concentrare le nostre politiche su quelle scelte che possano consentire al nostro Paese di avviarsi verso una crescita più sostanziosa e duratura».
«CIFRE CONFORTANTI» - Il premier ricorda anche che «negli ultimi due anni, le cifre sono più che confortanti: l'Italia è cresciuta più di quanto non fosse successo nella prima metà del decennio; gli investimenti sono aumentati, le esportazioni hanno ripreso a marciare a ritmi straordinari nonostante la forza dell'euro, la disoccupazione non è mai stata così bassa. E anche un problema come l'inflazione in salita, che complica la vita ai lavoratori e alle famiglie, va confrontata con le percentuali degli altri Paesi europei che collocano l'Italia in una posizione migliore».
RAI E CONFLITTO DI INTERESSI - Il capo del governo affronta poi il tema delle riforme e spiega che la riunione di oggi «ha lo scopo di condividere scenari ed obiettivi in un quadro generale di riforme che dobbiamo tenere presente e che dovremo affrontare nei prossimi mesi». E tra queste, prodi dice di pensare in particolare «alla riforma istituzionale, alla legge elettorale ed anche al conflitto di interesse ed alla riforma della Rai».
fonte: corriere.it




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