lunedì 21 gennaio 2008

Tute blu, raggiunto accordo sul contratto

Federmeccanica e sindacati hanno trovato l'accordo sul rinnovo del contratto dei metalmeccanici dopo la fragorosa rottura della scorsa settimana. I leader di Fiom, Fim e Uilm e Federmeccanica, hanno trovato un'intesa su un aumento salariale di 127 euro al mese su 30 mesi. Lo ha detto il ministro del Lavoro Cesare Damiano, definendo l'intesa raggiunta «un grande risultato per il Paese».

NOVE MESI DI TRATTATIVE - Per trovare un accordo, salutato con entusiasmo anche dal premier Romano Prodi, (secondo cui «la firma del contratto deve essere la premessa per poter lavorare per migliorare la produttività e l'efficienza di tutto il sistema e dare maggiore potere d'acquisto ai lavoratori»), sono serviti 9 mesi e 8 giorni di trattativa, con numerose tensioni, proteste, manifestazioni e scioperi. Il contratto dei metalmeccanici – che in Italia interessa direttamente 1,5 milioni di lavoratori – era scaduto nel giugno scorso.

UNA TANTUM A MARZO - Il ministro Damiano ha spiegato che i 127 euro di aumento medio a regime saranno divisi in tre tranche: 60 euro il primo gennaio 2008, 37 euro il primo gennaio 2009 e 30 euro il primo settembre 2009. La rivalutazione della retribuzione destinata ai lavoratori che non hanno un contratto aziendale è di 260 euro e cioè 20 euro mensili per 13 mesi su base annua. L'una tantum sarà erogata in una cifra unica a marzo 2008, ha detto ancora Damiano, e sarà di 300 euro.

I TERMINI DELL’ACCORDO - L'accordo prevede inoltre un sabato straordinario comandato in più, per cui per le aziende oltre i 200 dipendenti passano da quattro a cinque (40 ore) mentre le aziende fino a 200 lavoratori passano da cinque a sei (48 ore su base annua). Per quanto riguarda il permesso annuo retribuito è previsto - ha spiegato il ministro - lo spostamento di uno nell'anno successivo salvo la monetizzazione richiesta dai lavoratori. È stato definito a 44 mesi il limite del lavoro a tempo determinato. Mentre a proposito delle ferie, Damiano ha detto che per la prima volta in un contratto di lavoro è stata raggiunta la parità normativa fra operai e impiegati.

IL DISGELO - Sindacati e Federmeccanica erano andati dal ministro in mattinata per comunicare la volontà di riprendere il negoziato in maniera autonoma. L’obiettivo era quello di firmare il contratto in giornata dopo i chiarimenti dei giorni scorsi scorsi e la mediazione del governo. C'era già l'accordo sulle questioni regolamentari, ferie e straordinari, ma l’ultimo scoglio era ancora quello del salario. I sindacati avevano affermato di voler chiedere tra i 120 e i 130 euro di aumento al mese e si erano mostrati fiduciosi di poter chiudere l'accordo in giornata.

«INTESA POSITIVA, MA TRATTATUIVA ARCAICA» - Federmeccanica esprime soddisfazione per l'accordo sul rinnovo del contratto dei metalmeccanici, anche se la trattativa è stata a suo giudizio troppo complessa. E auspica che ora si proceda alla defiscalizzazione degli straordinari e della contrattazione di secondo livello. «È stato un contratto difficile - ha sottolineato il presidente Massimo Calearo - ma lo abbiamo chiuso nell'interesse del Paese e dei lavoratori». Secondo Calearo, «c'è però ancora molto da fare: mi auguro che vengano defiscalizzati gli straordinari e il secondo livello». Anche il presidente di Confindustria, Luca Cordero di Montezemolo, ha giudicato positivamente l’intesa sul rinnovo contrattuale dei metalmeccanici, ma ha definito «arcaico» il sistema attuale di trattativa tra le parti sociali. Lo ha riferito Calearo, dopo una telefonata con il numero uno degli industriali.

«ORA RIFORMIAMO I CONTRATTI» - L'accordo raggiunto è «positivo» per il segretario generale della Cisl, Raffaele Bonanni, che chiede adesso di aprire il confronto per la riforma del modello contrattuale. «Siamo contenti - ha detto - e penso siano contenti soprattutto i lavoratori. È una mediazione intelligente. Ora bisogna chiudere anche il contratto del commercio in modo da cominciare subito a discutere la riforma del modello contrattuale». Secondo Bonanni non si può sprecare questa «occasione storica» dopo anni di tentativi infruttuosi, ultimatum inutili e veti incrociati. «Il paese - conclude - ha bisogno di maggiore produttività ed efficienza per poter redistribuire più risorse ai lavoratori. Anche il Governatore della Banca d'Italia lo dice. Ma il Governo deve assumersi le sue responsabilità mettendo subito in campo risorse per la detassazione degli aumenti contrattuali».

«BUON ACCORDO» - «Dopo un confronto molto duro è stato raggiunto un buon accordo», ha detto il segretario generale della Cgil, Guglielmo Epifani. La Fiom, ha detto Epifani, «si è impegnata perchè fosse garantita la conservazione del contratto e questo accordo costituisce il riconoscimento di tale impegno». E questo malgrado Giorgio Cremaschi, uno dei quattro segretari generali della Fiom, abbia manifestato perplessità. «L'accordo - ha detto ancora Epifani - contiene importanti novità normative come la parità impiegati-operai e l'apertura a forme di lavoro flessibile senza subire pretese inaccettabili».

fonte: corriere.it

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