Spinetta parla del destino dell'Alitalia: «Il nostro obiettivo è che torni ad essere profittevole e con un prodotto il linea con gli standard europei». Ma è sul futuro di Malpensa, di Az servizi e dell'occupazione che ieri gli è stato chiesto di pronunciarsi. Lui racconta di aver manifestato nei vari colloqui avuti disponibilità ma non proprio cedevolezza. «Le maggiori perdite di Alitalia derivano dalla gestione di Malpensa: ignorare questo fatto vuol dire portare alla scomparsa la compagnia » sostiene e poi aggiunge: «Non vogliamo abbandonare Malpensa, conosciamo bene il dinamismo della Lombardia ma questo non può significare la disfatta permanente di Alitalia ».
Quanto all'aeroporto milanese il numero uno di Air France- Klm ha in mente piuttosto di «infittire la rete di collegamenti » con le maggiori città europee, con orari dedicati alla clientela business, mentre per il lungo raggio «verranno mantenute varie destinazioni ». Sulla seconda incognita del piano francese per Alitalia, il futuro di Az servizi, Spinetta afferma che saranno valutate «senza pregiudizi di sorta» le soluzioni più efficaci economicamente e socialmente. Infine i livelli occupazionali, per cui il manager conferma per ora la cifra di esuberi, 1.750, già circolata. Ma dice ancora non si può essere precisi a riguardo: è appena iniziata la due diligence e la lettera di trattativa esclusiva con Air France-Klm per la privatizzazione di Alitalia verrà firmata sabato o lunedì prossimi. Da quella data partiranno le otto settimane previste per il raggiungimento dell'accordo e solo alla fine del percorso si potrà dire per esempio di quanto sarà la partecipazione del Tesoro nella nuova mega compagnia: se il 3% come si è finora ipotizzato o il 5% come invece avrebbe fatto capire il manager francese nel corso dell'incontro con Polverini.
I sindacati sono preoccupati. «Cerco il loro consenso », dice Spinetta. Ma Angeletti replica: «Chiediamo garanzie sulle sorti dell'azienda e sugli esuberi».Intanto però a Milano il governatore della Lombardia, Roberto Formigoni, ha calcolato che se il piano Air France non sarà modificato su Malpensa si abbatterà «uno tsunami»: i voli settimanali sarebbero ridotti da 1.238 a 445 con la riduzione da 85 a 42 delle destinazioni, il calo di ben 8 milioni di passeggeri ogni anno e la riduzione dell'occupazione, calcolando l'indotto, fino a 8 mila addetti.
fonte: corriere.it




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