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Due trentini, un lombardo e un valdostano uniti dalla divisa, quella della scuola militare Alpina di Courmayeur, e dall'identica passione viscerale per la montagna. Hanno raggiunto in aereo la base commerciale di Patriot Hills un paio di settimane fa e, superando bufere di neve e venti che hanno superato i 150 chilometri orari, hanno attraversato i 300 chilometri che li dividevano dalla base del massiccio Vinson spingendo slitte (non tirate da cani) caricate con 75 chili di materiale ciascuno.
Mai era stato scelto quel percorso. La traversata era riuscita una sola volta ma per un altro itinerario. Solitamente le spedizioni scelgono di effettuare in elicottero il trasferimento da Patriot Hills al campo base del massiccio; i quattro alpini di Courmayeur hanno invece voluto percorrere a piedi la distanza.
Pensano di restare al campo base a 2.150 metri d'altitudine ancora un paio di giorni, poi le condizioni meteo dovrebbero migliorare e il gruppo affronterà la scalata alla vetta nel cuore del settimo continente.
Il primo maresciallo Ettore Taufer è il capo spedizione: 46 anni, trentino, è guida alpina e istruttore di alpinismo. Insieme a lui ci sono Giovanni Amort, 42 anni, trentino, anch'egli primo maresciallo e istruttore nazionali di alpinismo e scialpinismo; il maresciallo ordinario Elio Sganga, 33 anni, lombardo, guida alpina esperto di neve e valanghe, e il caporale Marco Farina, fratello minore del noto alpinista Massimo, 24 anni, valdostano, istruttore militare scelto di alpinismo e di sci.
Fanno tutti parte del Centro Addestramento Alpino che, sin dal 1985, partecipa alle campagne antartiche dell'Ente per le Nuove tecnologie, l'Energia e l'Ambiente. Quest'anno, la traversata e la scalata al monte Vinson è stata decisa per celebrare l'Anno polare internazionale.
LA TELEFONATA CON IL CAPO SPEDIZIONE
I quattro alpini hanno raggiunto il campo base verso le 23 di ieri ora italiana. La visibilità era quasi nulla; per raggiungere l'obiettivo si sono affidati completamente al GPS. "Le condizioni del tempo - spiegano i quattro alpinisti - erano pessime e continuano ad esserlo".
Sul sito sportmilitarealpino.it hanno raccontato in diretta la loro impresa e hanno raccolto le foto più belle scattate durante la marcia. "Resteremo due giorni al campo base", spiegano. "Attenderemo che migliori il tempo prima di raggiungere i 4.897 della vetta". Fuori dalle tende fischia un vento terribile che sfiora i 150 chilometri orari, il termometro segna -30°: ma gli alpinisti rassicurano chi li segue su internet con tono un po' militaresco: "Morale alto; salute buona. Auguri di buon anno".
fonte: repubblica.it




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