Le principali irregolarità riscontrate riguardano la frutta secca (soprattutto per micotossine), seguita dai prodotti della pesca, dalla frutta e verdura, poi dai prodotti per l'alimentazione animale e i materiali destinati a venire a contatto con gli alimenti.
Il sistema, formato da una rete a cui partecipano la Commissione Europea, l'EFSA (Autorità per la sicurezza alimentare) e gli Stati membri dell'Unione, ha registrato in totale, nel 2009, 3.204 le notifiche. In 2.813 casi si è trattato di notifiche sugli alimenti umani e in 201 casi sui mangimi animali. Sono stati 557, in totale, gli allarmi lanciati sui prodotti già in mercato e 1.191 le notifiche per i prodotti non presenti sul mercato europeo o già sottoposti a misure di controllo dal paese interessato; 1.456 i rispingimenti ai confini. Tra i Paesi Membri, l'Italia è primo per segnalazioni effettuate (482, pari al 14,7%), seguito da Germania (412), Gran Bretagna (333) e Spagna (256).
In generali, dalle notifiche pervenute i maggiori contaminanti microbiologici sono risultati la Salmonella (314 notifiche, la Listeria (78), istamina (60) ed il riscontro di Larve di Anisakis (50).
I contaminanti chimici più frequentemente riscontrati sono micotossine (678), additivi e coloranti (206), metalli pesanti (182), migrazioni di materiali destinati a venire a contatto con gli alimenti (181), residui di fitofarmaci (172) e residui di farmaci (134).
Si è comunque osservato una diminuzione della contaminazione da micotossine in prodotti alimentari, mentre è cresciuta quella da mtalli pesanti, da residui di farmaci e da additivi e coloranti.
Una diminuzione di notifiche di allerta ha riguardato pure la problematica della melamina (15 notifiche contro le 58 dell'anno precedente).
Le altre irregolarità riguardano Ogm non autorizzati (140 notifiche), la presenza di corpi estranei o in cattivo stato di conservazione (94), immissione non autorizzata di Novel Food (27), l'etichettatura non regolamentare dal punto di vista sanitario (23) e l'importazione illegale di prodotti alimentari (10).
fonte: greenplanet.net
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