“Non è solo uno standard tecnico ma una filosofia, un messaggio che siamo riusciti a far arrivare al cuore dei cittadini. L’Italia importa il 90% dell’energia, quasi tutta da fonti fossili. L’efficienza nell’edilizia significa indipendenza energetica, tutela dell’ambiente, risparmio e qualità dell’abitare.” Le parole di Michl Laimer, assessore all’Urbanistica, ambiente ed energia della Provincia autonoma di Bolzano riassumono chiaramente l’idea che sta dietro la certificazione energetica Casa Clima. Un marchio nato nel 2002 nella Provincia altoatesina che ha fatto dell’Alto Adige la realtà più avanzata in Italia nel campo dell’edilizia eco-compatibile. A testimoniarlo è la fiera Casa Clima - Klima House (a Bolzano dal 21 al 24 gennaio) dove incontriamo l’assessore: circa 400 aziende che espongono gli ultimi prodotti e tecnologie per una casa più sostenibile. Una fiera che mostra un tessuto economico vitale e incredibilmente innovativo, dove l’edilizia tradizionale (ma intelligente) del legno e della pietra si incontra con soluzioni inedite come i sistemi di copertura che integrano il fotovoltaico al sistema di climatizzazione, le mille nuove soluzioni per l’isolamento termo-acustico e gli ultimi ritrovati della domotica.
Ma - chiediamo a Laimer - come è successo che l’Alto Adige sia arrivato così avanti rispetto al resto del paese in materia di edilizia sostenibile?
Certo non è accaduto dall’oggi al domani. Sono 15 anni che coltiviamo questo terreno a partire dalla sensibilizzazione nelle scuole. Oggi possiamo dire di essere riusciti a far passare il messaggio.
Se non sbaglio tutte le nuove abitazioni costruite in provincia devono avere come minimo la certificazione Casa Clima classe C, mentre in alcuni comuni, tra cui Bolzano, devono essere almeno di Classe B. Per cui oltre alla sensibilizzazione ci sono anche obblighi e incentivi…
Noi diamo dei contributi a fondo perduto del 30% per gli investimenti nel risparmio energetico e nell’energia alternativa. Come ricordava, abbiamo anche previsto per legge lo standard Casa Clima, ma non è vissuto come un’imposizione: credo che la gente qui costruirebbe lo stesso così, è molto orgogliosa delle proprie case. Hanno capito che non è un obbligo, ma un miglioramento della qualità abitativa.
Tutto ciò si inserisce in una strategia energetica provinciale particolarmente coraggiosa in materia di efficienza e rinnovabili, qual è il contributo dell’edilizia in tutto questo?
Attualmente la provincia soddisfa il 54% del suo fabbisogno energetico, trasporti esclusi, con fonti rinnovabili, l’obiettivo è di arrivare al 75% al 2013. Il contributo dell’edilizia è fondamentale, più della metà dell’energia viene consumata nelle abitazioni private e, di questa, il 70% nelle caldaie. Con le abitazioni "Casa Clima" possiamo ridurre i consumi anche dell’80-90%. Ecco perché qui tutto quello che viene fatto ex-novo va fatto secondo gli standard Casa Clima e poi incentiviamo molto, con contributi e premi in cubatura la riqualificazione dell’esistente, essenziale per ridurre gli sprechi.
Oltre a tutto ciò c’è il lato economico: come si vede in questa fiera esiste un tessuto economico particolarmente vivace e le ditte edili altoatesine specializzate lavorano molto anche nel resto del paese. Quale è il contributo di questo settore all’economia della provincia?
L’artigianto e l’industria altoatesina ha scoperto una grande occasione in questo settore. In genere la lotta ai cambiamenti climatici è anche una grande sfida economica: qui ci sono ditte che hanno sviluppato professionalità particolari, se sanno fare una cosa e la fanno bene mi pare giusto che ci guadagnino anche
fonte: qualenergia.it
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sabato 23 gennaio 2010
L'Alto Adige dell'edilizia efficiente
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