Una sofisticata "camera-trap" lasciata da sola nella giungla di Sumatra. Cinque anni di attesa e poi, per la prima volta, le immagini di una tigre femmina e dei suoi cuccioli sono state “catturate” dall'apparecchiatura piazzata dal Wwf. Le suggestive immagini riprendono le tigri mentre annusano incuriosite l’attrezzatura video. Le camera-trap hanno un “grilletto” a raggi infrarossi che si attiva con il calore corporeo degli animali e sono diventate uno strumento fondamentale per capire quali aree della foresta siano utilizzate dalle tigri e identificare i singoli esemplari monitorando la popolazione. Sono dozzine le video-camere nell’intera provincia Riau, al centro di Sumatra, di cui quattro in un percorso notoriamente battuto dalle tigri entro un “corridoio ecologico” forestale che consente agli animali di spostarsi tra due aree protette nel centro di Sumatra, ovvero la Rimbang Baling Wildlife Reserve nella provincia di Riau e il Bukit Tigapuluh National Park che si estende nelle province di Riau e Jambi
BRACCONAGGIO E DISTRUZIONE DELL'HABITAT - Sono solo 400 circa le tigri di Sumatra che si stima sopravvivano ancora allo stato selvatico, costantemente minacciate dal bracconaggio e dalla distruzione del loro habitat. Agli inizi del ventesimo secolo la tigre a Sumatra era invece molto diffusa e solo negli anni Ottanta erano stimati circa 1000 esemplari. “Le immagini riprese dalle camera-trap sono assolutamente affascinanti, ma siamo molto preoccupati perché l’habitat di questa tigre e dei suoi cuccioli sta rapidamente riducendosi a causa delle piantagioni di palma da olio, dell’industria cartiera attiva nella zona con due compagnie internazionali e del taglio illegale di legname, prodotti destinati ai nostri mercati che sono così partecipi della deforestazione di Sumatra e del Borneo” ha detto Massimiliano Rocco, responsabile Specie del Wwf Italia.
ANNO DELLA TIGRE - Il video delle tigri arriva proprio alla vigilia dell’inaugurazione da parte dell’ONU dell’Anno Internazionale della Biodiversità prevista per l’11 gennaio, mentre il Wwf si prepara a lanciare il 14 febbraio, in coincidenza con l’inizio dell’Anno della Tigre nel calendario cinese, una campagna dedicata proprio a questo splendido felino. L’obiettivo è di alzare il tiro nelle azioni di conservazione e assicurare un impegno politico di alto livello, già avviato da molti Paesi e che dovrà essere sancito attraverso diversi incontri internazionali nei Paesi chiave per la conservazione della tigre. Tra gli appuntamenti forse il più importante in camedario è il Summit sulla Tigre che a settembre vedrà riuniti i capi di Stato a Vladivostok, in Russia, presieduto dal primo ministro Vladimir Putin con la partecipazione degli altri partner pubblici e privati della cosiddetta “Global Tiger Initiative”, di cui fa parte anche la Banca Mondiale. . “Quando questi cuccioli saranno abbastanza adulti da lasciare la madre, il che accadrà presto, dovranno trovare un proprio territorio – ha detto Ian Kosasih, direttore del Programma Foreste del WWF Indonesia – Dove andranno? Con un habitat così ristretto a causa della distruzione delle foreste circostanti, sarà difficile per le tigri non imbattersi nelle persone e questo incontro sarà pericoloso sia per le tigri che per le persone stesse. Attraverso questa prova scientifica chiara della presenza della tigre nell’area, il WWF chiede il riconoscimento ufficiale di corridoio ecologico protetto per l’area compresa tra le due riserve naturali. All'inizio del Novecento, le tigri erano più di 100.000 secondo il Segretariato della Convenzione CITES, mentre le attuali stime riferiscono di circa 3.200 esemplari rimaste in natura. Le tigri oggi sono cacciate prevalentemente per il mercato dei prodotti derivati, poiché ogni parte del loro corpo può essere usata a scopo medico o decorativo. La maggior parte delle tigri si trovano oggi confinate in habitat sempre più ristretti, con diverse sottospecie sull'orlo dell'estinzione. Per garantire che questo numero di tigri resti stabile e anzi cominci ad aumentare, il WWF e i suoi partner si appellano ai diversi governi di paesi che ancora ospitano la tigre per incrementare le attività anti bracconaggio e la protezione dell'habitat, con l’obiettivo di raddoppiare la presenza delle tigri entro il 2022, portandone il numero ad almeno 7.000 esemplari
fonte: corriere.it
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