Nell’edizione 2010 del più importante summit economico-politico mondiale è previsto uno specifico focus anche sul clima, iniziativa che è stata giudicata indispensabile, soprattutto dopo il fallimento dell’ultimo summit di dicembre a Copenhagen e anche in considerazione del fatto che la “green economy” non è più solo una strada per salvare il mondo dal global warming e dal climate change, ma che può fortemente contribuire a cambiare il corso futuro dell’economia mondiale.
Non a caso il tema che dà il nome al Forum che si inaugura oggi nella capitale del cantone dei Grigioni è “Ridisegnare il mondo del dopo-crisi”.
Anche a questo “World Economic Forum” la Cina non farà mancare di dimostrare il “peso” della sua presenza. Per Pechino sarà presente il vicepremier Li Keqiang che ha sottolineato come nel programma di investimenti pubblici le energie rinnovabili abbiano avuto un’importanza rilevante : “Dovranno soddisfare il 15% del fabbisogno nazionale entro il 2020 – ha detto Li Keqiang, spiegando la strategia di sviluppo della Cina – Vogliamo abbandonare i settori manifatturieri arretrati, puntando invece sull’innovazione e le attività produttive più avanzate. La Cina nel 2009 continuerà a crescere, con un aumento del Pil dell’8% – avevano annunciato i cinesi allo scorso forum di Davos. Li Keqiang ieri ha dichiarato con malcelata soddisfazione – Abbiamo fatto di più, l’anno scorso la crescita ha raggiunto l’8,7%”.
Insomma sembra proprio che alla fine sarà l’Occidente che verrà salvato dai paesi emergenti: Brasile, Arabia Saudita, India e Cina, mentre l’egemonia mondiale slitterà da nord a sud e da ovest a est.
fonte: rinnovabili.it
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venerdì 29 gennaio 2010
Forum di Davos: la Cina si impegna sulle rinnovabili
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