La stagione della caccia rimane di cinque mesi ma solo per i mammiferi: il governo dà alle Regioni libertà di deroga per gli uyccelli migratori e altre specie. Il Senato ha approvato l'emendamento proposto dal relatore Santini per emendare l'articolo 38 del ddl Comunitaria: prevede che i calendari "possano essere modificati nel solo senso di riduzione del periodo di attività venatoria e devono essere comunque contenuti tra il primo settembre e il 31 gennaio". I termini temporali riguardano le specie di mammiferi di cui è consentita la caccia, restano immutate le disposizioni relative agli ungulati, leggi cinghiali.
Durante l'esame in commissione politiche dell'Unione europea, i senatori hanno introdotto alcune modifiche alla normativa relativa alla caccia dell'avifauna, cancellando i paletti temporali finora in vigore. Per stabilire il calendario della stagione venatoria, viene però specificato nell'emendamento votato in Aula, sarà obbligatorio acquisire il parere preventivo dell'Ispra (Istituto superiore protezione e ricerca ambientale) "ai fini della validazione delle analisi scientifiche e ornitologiche".
Sull'Italia pende un pesante contenzioso con l'Unione europea per la violazione delle direttive in materia venatoria: negli anni passati la quantità e la misura delle deroghe è stata tale da configurare, secondo Bruxelles, una violazione netta dello spirito della legge a difesa della fauna e, in particolare, degli uccelli migratori. Il ministro dell'Ambiente Prestigiacomo contesta l'approvazione dell'emendamento: "Avevamo raggiunto un faticoso accordo, questo voto rappresenta un colpo di mano".
In rete intanto si allarga il fronte del no alle doppiette: petizioni, blog, raccolte firme, moltiplicazione di appelli sui social network. Da ieri il blog aperto dal WWF sul proprio sito riceve centinaia di commenti in cui a gran voce si chiede di fermare una legge insensata che estenderebbe la stagione venatoria a dismisura e che gli italiani non vogliono.
Ieri un emendamento presentato dal centrodestra per la cancellazione degli attuali limiti massimi della stagione aveva sollevato le aspre critiche degli ambientalisti e del ministro dell'Ambiente Stefania Prestigiacomo.
"Il Senato ha approvato la licenza di uccidere. Si tratta di una vergogna internazionale che il centrodestra ha compiuto in cambio di una manciata di voti dei cacciatori - ha commentato il presidente nazionale dei Verdi Angelo Bonelli - Nei prossimi giorni lanceremo una mobilitazione nazionale ed internazionale per fermare questo vero e proprio sterminio di stato a cui un Parlamento, ostaggio delle lobby delle doppiette, ha dato il via libera".
Sul testo votato a Palazzo Madama c'è stato qualche dissenso anche all'interno della maggioranza. Il senatore del Pdl Franco Orsi ha annunciato che non avrebbe partecipato al voto, il leghista Sandro Mazzatorta ha detto che avrebbe preferito mantenere il testo della Commissione che rinviava a Regioni e Province la definizione dei termini temporali.
fonte: repubblica.it
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giovedì 28 gennaio 2010
Caccia, dal governo libertà di deroga L'ira della Prestigiacomo: "Colpo di mano"
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