Dalla prima tornata ufficiale di incontri sui cambiamenti climatici delle Nazioni Unite dopo Copenaghen emerge "la decisione di intensificare il programma negoziale al fine di raggiungere un risultato forte" al vertice di Cancun in Messico alla fine dell'anno. Torna, dunque, in primo piano il clima all'Onu dopo il vertice di dicembre a Copenaghen: si è conclusa nella notte di lunedì 12 aprile la prima riunione ufficiale relativa ai negoziati dell'Unfccc (United nations framework convention on climate convention, la convenzione delle Nazioni unite che si occupa dei cambiamenti climatici) a Bonn, a cui hanno partecipato più di 1.700 delegati provenienti da 175 Paesi.
Nel corso della riunione si è anche deciso di aggiungere almeno altre due sessioni di incontri supplementari rispetto a quelli previsti nel 2010 (nel corso della 32esima sessione degli organi sussidiari della Unfccc dal 31 maggio al 11 giugno 2010 e poi all'interno della Conferenza sui cambiamenti climatici dell'Onu a Cancun).
Il segretario dell'Unfccc, Yvo de Boer, ha invitato i governi a superare le differenze e a lavorare alle decisioni da prendere nel 2010: "Abbiamo bisogno di decidere - ha detto de Boer - ciò che può essere concordato alla fine di quest'anno a Cancun e ciò che può essere rinviato". Secondo il capo della Convenzione Onu sul clima i negoziatori si trovano di fronte tre tipi di problemi: le questioni vicini al completamento a Copenaghen; le questioni su cui l'accordo raggiunto alla Cop15 può offrire una guida; e le questioni su cui i governi sono ancora lontani.
Per la parte tecnica - secondo quanto emerge dalle indicazioni di alcuni esperti - la procedura negoziale non dovrebbe cambiare: si dovrebbe procedere "con i due trattati tentando di inserire nel trattato a lungo termine (AGW-LCA) la parte riguardante gli ulteriori impegni dei Paesi industrializzati". Ci sarebbe poi l'ipotesi, dicono gli osservatori, di "unificare le due bozze (AGW-LCA e AGW-KP) in un solo trattato" lasciando però aperto il nodo del valore legale da attribuirgli (se vincolante o meno).
Tra le altre ipotesi, c'è anche quella di un protocollo di Kyoto emendato al 2020. Ma per de Boer, dimissionario al primo luglio 2010, "a Cancun si deve portare a termine un'architettura di funzionamento per un'azione a livello mondiale per il clima, in modo trasversale, e soprattutto per i Paesi in via di sviluppo". In particolare, con la necessità di raggiungere gli obiettivi di mitigazione, adattamento, nuova tecnologia, accordi finanziari, e deforestazione, oltre al bisogno di avere "un orientamento politico di alto livello"
fonte: lanuovaecologia.it
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martedì 13 aprile 2010
Clima, nuovi impegni a Bonn: «Intensificare i negoziati»
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