giovedì 29 aprile 2010

Mobilità sostenibile, ecco la Strategia Europea

“Nel 2010 l’industria automobilistica entra in una fase decisiva per la sua riuscita”. Le parole sono quelle di Antonio Tajani, vicepresidente della Commissione responsabile per l’industria e l’imprenditoria, a commento dell’importante passo che oggi l’Unione compie in tema di mobilità. Con il fine ultimo di aiutare la ripresa economica del settore auto confermando nel contempo la propria leadership sulla produzione di tecnologie pulite, Bruxelles ha illustrato oggi la strategia concordata da tutti i Ventisette per lo sviluppo di un sistema di trasporto ecologico ed efficiente sul piano energetico.
Si tratta d’un piano d’azione composto di misure concrete e ambiziose, da attuarsi ad opera della Commissione e destinate a creare “un quadro favorevole basato su un duplice approccio: migliorare l’efficienza dei motori convenzionali – ha spiegato Tajani – e assicurare ai consumatori europei una mobilità a bassissime emissioni di carbonio”.
Con la crescita per ciò che riguarda i singoli Stati membri di piani dedicati alla mobilità elettrica, e dunque delle strategie di penetrazione nel mercato, si inizia ad avvertire la mancanza di un contesto europeo ben definito. I concorrenti a livello mondiale, sia nel continente americano che asiatico, stanno investendo massicciamente in ricerca e programmi mirati per passare dai modelli di trasporto attuali a quelli low carbon, coinvolgendo in molti casi gli stessi paesi Ue.
Per riguadagnare terreno la strategia comunitaria individua due piste da seguire contemporaneamente: la promozione di veicoli energicamente più efficienti e basati sui tradizionali motori a combustione interna e l’agevolazione di tecnologie innovative per mezzi a basse emissioni di CO2. La strategia è sintetizzabile in 8 punti chiave:
  • Misure per ridurre le emissioni dei veicoli (Quadro normativo): la Commissione implementerà la legislazione in materia, proporrà un regolamento sui requisiti di omologazione per le due e tre ruote e quadri cicli, normerà il marketing ‘verde’, stilerà un inventario dei benefici di un “approccio integrato”.
  • Sostegno alla ricerca e innovazione nelle tecnologie verdi: da perseguire anche tramite fondi della Banca europea, finanziamenti ai ricercatori ed una strategia mirata.
  • Comprensione del mercato e informazione al consumatore: dagli orientamenti in materia di incentivi finanziari, alla revisione della direttiva sulla tassazione dell’energia, fino ad un progetto che valuti le aspettative dei consumatori e dei comportamenti di acquisto. Rientrano in questo punto anche il progetto di “Etichettatura” delle auto (tramite emendamento alla direttiva 1999/94/CE) e la dimostrazione del progetto Electromobility.
  • Cooperazione internazionale: anche a livello dell’armonizzazione del regolamento UNECE e per l’accesso ai materiali in approvvigionamento.
  • Occupazione: la UE sollecita la creazione di una rete di osservatori nazionali degli Stati membri sulla base della dichiarazione del partenariato Automotive e finanziamenti ad hoc dal Fondo sociale europeo.
  • Revisione di medio termine della legislazione sulle emissioni di CO2: tramite standard di prestazione per le autovetture nuove e l’inserimento nella normativa dei veicoli commerciali leggeri.
  • Azioni specifiche per veicoli elettrici: assicurare che i veicoli a propulsione alternativa siano almeno altrettanto sicuri di quelli convenzionali; promuovere norme comuni che consentano a tutti i veicoli elettrici di essere ricaricati ovunque nell’UE; incoraggiare l’installazione di punti di ricarica pubblicamente accessibili; promuovere lo sviluppo di reti elettriche intelligenti; aggiornare le regole e promuovere la ricerca sul riciclaggio delle batterie.

  • Governance: rilancio del gruppo CARS 21 da coordinar

e con il lavoro del Programma europeo sul cambiamento climatico (ECCP) e integrazione della strategia nel Libro bianco sulla politica europea dei trasporti.

fonte: rinnovabili.it

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