PRODOTTO DI SCARTO - Nel caso della centrale elettrica di Fusina l’idrogeno verrà utilizzato semplicemente come combustibile, bruciandolo dentro una speciale caldaia. Un uso intelligente e quanto mai opportuno perché, finora, l’idrogeno era un prodotto di scarto dei cicli di lavorazione dell’etilene nel polo petrolchimico, eliminato al ritmo di 1,3 tonnellate l’ora. Un vero spreco. «Dall’anno prossimo, l’idrogeno sarà trasferito dal settore petrolchimico alla nuova centrale, per mezzo di una tubatura lunga 4 km, e andrà alimentare un ciclo combinato –ha spiegato il professor Gennaro De Michele, responsabile della ricerca scientifica all’Enel-. L’idrogeno brucerà azionando una turbina per la produzione diretta di energia elettrica. Ma anche il calore di scarto dell’impianto sarà utilizzato per produrre vapore che, a sua volta, sarà utilizzato dalla turbina della vicina centrale a carbone». Insomma, in tempi di energia a caro prezzo, qui si utilizzerà tutto con la massima efficienza. Hydrogen Park è un consorzio nato per iniziativa dell’Unione Industriali di Venezia che si propone, come hanno sottolineato il presidente della Regione Veneto Giancarlo Galan e il sindaco di Venezia Massimo Cacciari, di convertire l’area di Porto Marghera in un polo di energie rinnovabili e pulite.
E CI SAREBBERO ANCHE I RIFIUTI - Ma Cacciari ha anche lanciato un duro atto di accusa contro la «burocrazia ministeriale» che sta impedendo il maggior uso energetico del cdr (il combustibile derivato dai rifiuti). «Qui da anni tentiamo di raddoppiare l’utilizzazione del cdr, passando da 35 mila a 70 mila tonnellate anno di rifiuti bruciati per uso energetico. Ma ci vengono frapposti ostacoli inammissibili, che per noi si traducono in una perdita di 4 milioni di euro l’anno. Una politica schizofrenica, incompatibile con la grave situazione energetica del Paese». A margine della presentazione della nuova centrale a idrogeno, è stato confermato un altro importante progetto ecologico avviato dall’Enel: lo stoccaggio, all’interno di giacimenti geologici profondi, dell’anidride carbonica emessa dalla centrale elettrica a carbone di Brindisi . La prima sperimentazione di questo impianto sarà effettuata entro l’anno prossimo. Sarà un altro modo di alleggerire il carico dei gas serra che fanno crescere la temperatura del pianeta.
fonte: corriere.it
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