NIGERIA - Pesano le impennate innescate lunedì da attacchi a installazioni produttive in Nigeria, che hanno seriamente compromesso le forniture del primo produttore dell’Africa continentale. A tenere alta la tensione anche l’attacco a una mega petroliera, mentre la seduta di martedì potrebbe vedere la volatilità dei prezzi ulteriormente accentuata dal fatto che sul Nymex, la Borsa merci di New York, si esauriscono i futures sl greggio in scadenza per il mese entrante.
L'ALLARME DELL'AIE - «È possibile» che gli alti prezzi del petrolio possano portare alla recessione su scala globale». Lo ha detto, a margine dell'ultima giornata dei lavori dell'International Energy Forum, il direttore dell'Agenzia Internazionale dell'Energia, Nobuo Tanaka. Lo stesso Tanaka lunedì aveva detto che i prezzi alti sono «pericolosi per tutti», sia produttori sia consumatori, e oggi ha ribadito che l'andamento attuale dei corsi del greggio «può pesare sulla domanda».
OPEC - E i continui allarmi sulla crescita del petrolio hanno alla fine provocato la reazione dell'Opec che, al contrario di quanto annunciato lunedì, aumenterà la produzione di cinque milioni di barili al giorno entro il 2012. Lo ha dichiarato il segretario generale dell'Organizzazione dei paesi esportatori di petrolio, Abdullah Salem El-Badri,a margine dei lavori dell'International Energy Forum. El-Badri ha anche detto che l'Opec punta ad aumentare la capacità produttiva di nove milioni di barili al giorno entro il 2020.
fonte: corriere.it
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