martedì 27 gennaio 2009

Tre crisi, una causa

Nello stesso periodo in cui milioni di persone hanno iniziato a soffrire la fame i profitti delle multinazionali sono aumentati

ALLA FINE del 2007 Al Gore e l’Ipcc hanno ricevuto il Nobel per la pace per aver sensibilizzato il mondo sulla catastrofe climatica. Un anno fa, all’inizio del 2008, la questione alimentare è stata riconosciuta come emergenza. La seconda metà dell’anno è stata caratterizzata dall’esplodere di una grave crisi finanziaria. Le tre crisi – climatica, alimentare e finanziaria – sono di fatto diversi aspetti di un medesimo problema. L’agricoltura industrializzata e il mercato globale furono inizialmente presentati come soluzioni per fornire cibo abbondante a prezzi contenuti. Oggi, di fatto, succede il contrario. In un anno il prezzo del grano è aumentato del 130%, mentre quello del riso è raddoppiato in soli tre mesi. In India i prezzi del cibo hanno iniziato ad aumentare come conseguenza dell’apertura del nostro mercato interno a quello internazionale, in particolare all’importazione di oli e grano. Nella fase iniziale della globalizzazione gli speculatori del settore abbassarono il prezzo dei generi alimentari per assicurarsi il monopolio sul mercato. Il dumping sulla soia degli anni Novanta è emblematico. Ma una volta creata la dipendenza dalle importazioni, le grandi imprese del settore hanno alzato i prezzi. Non è un caso se nello stesso periodo in cui milioni di persone hanno iniziato a soffrire la fame i profitti delle multinazionali sono aumentati. Cargill, ad esempio, ha registrato un aumento dei profitti del 30% nel 2007, Monsanto del 44%.

QUANDO ai sintomi di un problema si risponde con la stessa logica che ha causato la malattia, i rimedi rischiano di aggravare il caso. I biocombustibili industriali, ad esempio, sono stati trattati come la cura contro il picco del petrolio e i cambiamenti climatici, ma di fatto hanno scatenato la crisi alimentare convogliando ingenti quantità di granturco e soia verso l’etanolo e il biodiesel. Per ogni unità energetica da combustibili fossili utilizzata nella produzione di etanolo da granturco, la resa è uno 0,778 in energia, 0,688 nel caso dell’etanolo da vegetali misti e 0,534 in quello del biodiesel da soia. L’energia solare assorbita da tutte le creature vegetali degli Stati Uniti nel corso di un anno, comprese le piantagioni agricole, le foreste e le praterie, è meno della metà dell’energia da combustibili fossili consumata dal paese in quello stesso tempo. Evidentemente non è questa la risposta ai problemi del picco del petrolio e del caos climatico.
D'ALTRA PARTE un sistema agricolo basato su prodotti chimici e ogm implica l’utilizzo di strumenti finanziari e di prestiti per l’acquisto dei fertilizzanti e dei semi. I prestiti portano al debito e il debito al suicidio, come abbiamo a più riprese denunciato in questa rubrica. In India, fonti ufficiali riportano che più di 160mila contadini si sono tolti la vita a partire dal 1997, quando il settore delle sementi è stato “liberalizzato” permettendo alle multinazionali dell’agrobusiness di creare un monopolio. E quando l’agricoltura è controllata dalle aziende, i semi e il cibo diventano in primo luogo prodotti commerciali. I prodotti massimizzano i ricavi, che sono l’obiettivo delle aziende, molto più che non la cura delle terra, delle specie o degli esseri umani. Quando diventa un prodotto, il cibo si dirige verso i luoghi in cui può essere venduto meglio. Ora va a finire addirittura nel motore delle automobili anziché nello stomaco delle persone che hanno fame. Secondo Banca Mondiale, il 75% dell’aumento dei prezzi del cibo dipende proprio dallo spostamento di obiettivo di parte delle attività agricole dal settore alimentare a quello dei biocombustibili. Il restante 25% dipende invece dalle speculazioni di banche e istituti di credito, le stesse che hanno determinato la crisi finanziaria. Se non verranno controllate, queste speculazioni potrebbero portare a una crisi alimentare e a una carestia di proporzioni planetarie.
OLTRE CHE radici comuni, le tre crisi di cui stiamo parlando hanno in comune anche l’approccio per risolverle. La soluzione è quella di vivere rispettando le leggi di Gaia, riconoscendo cha l’unica vera ricchezza è quella biologica. E che nell’economia della natura ci sono abbondanza, giustizia e cibo per tutti.

fonte: lanuovaecologia.it

Nessun commento:

Google

Passatempo Preistorico

Moonstone Madness

Pronti a partire, pronti per distruggere tutto? Bene, allora fate un salto indietro nell'era preistorica e immergetevi in questa nuova avventura dal gusto tribale. A bordo del vostro cinghiale dovrete raccogliere le gemme preziose necessarie per passare alle missioni successive, saltando gli ostacoli se non volete perdere il vostro bottino e distruggendo i totem a testate per conquistare altre gemme utili. Inoltre, una magica piuma vi catapulterà verso il cielo dove punti e gemme preziose sono presenti in gran quantità, per cui approfittatene! cercate di completare la missione entro il tempo limite, utilizzando le FRECCE direzionali per muovervi, abbassarvi e saltare, e la SPACEBAR per prendere a testate i totem.

Change.org|Start Petition

Blog Action Day 2009

24 October 2009 INTERNATIONAL DAY OF CLIMATE ACTION

Parco Sempione - Ecopass 2008

Powered By Blogger