La Commissione europea ha intimato all'Italia di raccogliere e trattare in modo adeguato le acque di scolo urbane di diverse centinaia di città a causa di rischi per la salute pubblica. L'esecutivo europeo ha inviato un "ultimo avvertimento" al governo italiano, dandogli due mesi per conformarsi se vuole evitare di essere perseguito davanti alla Corte Europea di Giustizia. Secondo Bruxelles, 299 agglomerati urbani italiani non sono dotati di un sistema adeguato di raccolta e trattamento delle acque reflue urbane. Se non vengono trattate, quando vengono utilizzate queste acque "possono essere contaminate da batteri e virus pericolosi e presentare così un rischio per la salute pubblica". L'Italia avrebbe dovuto dotare tutti gli agglomerati urbani con piu' di 15.000 abitanti di sistemi del genere entro il 31 dicembre del 2000. "E' inaccettabile che oltre otto anni dopo la scadenza fissata, l'Italia non sia ancora conformata a questa importante norma", ha deplorato in un comunicato il commissario all'Ambiente Stavros Dimas. La Commissione europea ha dovuto alzare il tono a più riprese contro le autorità italiane per costringerle a rispettare le norme comuni per la gestione dei rifiuti.
fonte: ambiente.it
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mercoledì 25 febbraio 2009
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