L'Italia comincia a mettere concretamente le basi per il ritorno al nucleare, affiancandosi al paese che più di tutti, in Europa, ha fondato sull'atomo la propria politica energetica: la Francia. In occasione del vertice bilaterale Roma-Parigi in calendario domani il premier Silvio Berlusconi e il presidente Nicolas Sarkozy, sigleranno un accordo quadro di cooperazione sul nucleare, mentre parallelamente Enel ed Edf annunceranno un'intesa per la costituzione di una joint venture paritetica. Obiettivo dell'accordo tra i due gruppi elettrici, lo studio e l'elaborazione di progetti nel campo del nucleare civile. In attesa, quindi, del varo delle leggi che consentano di passare dalle parole ai fatti nella realizzazione delle centrali, il dossier nucleare italiano comincia a prendere forma e i soggetti industriali destinati a giocare il ruolo di protagonisti si mettono in pista. Sotto l'ala della politica.
Domani l'amministratore delegato dell'Enel, Fulvio Conti, reduce dalla 'battaglia' con Acciona in Spagna per Endesa, e il Presidente di Edf, Pierre Gadonneix, apporranno la loro firma a un'intesa che, di fatto, apre la strada a una futura collaborazione tra i due gruppi in Italia. Edf porta, per così dire, in dote la tecnologia Epr (European Pressurized Reactor), che in Francia sta già mettendo radici a Flamanville, in Normandia. Un progetto, quest'ultimo, che coinvolge direttamente anche l'Enel. Grazie all'accordo siglato il 30 novembre 2007, infatti, la società guidata da Conti ha preso una quota del 12,5% di questo impianto da 1.600 Mw in via di realizzazione, che dovrebbe avviare la produzione nel 2012. Enel, inoltre, detiene un'opzione per entrare con una quota analoga anche in altri cinque impianti da realizzare in futuro in tandem con i partner francese.
L'Enel formalizzerà anche l'ingresso (sempre con una quota del 12,5%) nell'Epr che verrà costruito a Penly, sempre in Normandia. Con il bilaterale di domani, quindi, la partita del nucleare, centrale per il governo in carica, avrà un notevole impulso. "L'accordo - spiega il ministro dello Sviluppo economico, Claudio Scajola - riguarda tutti gli aspetti, dalla collaborazione in sede europea ai temi della sicurezza, dalla cooperazione tecnologica alla formazione dei tecnici, dallo smantellamento degli impianti alla collaborazione industriale in Paesi terzi". Un "accordo politico" - aggiungono fonti dell'Eliseo - che copre tutta la filiera nucleare. E che, da una parte, aprirà ai grandi players francesi il mercato italiano dell'energia atomica, dall'altra permetterà di esportare congiuntamente tecnologia nucleare verso paesi terzi. Edf ed Enel, nella loro veste di 'campioni nazionali' avranno il ruolo di primo piano. Ma in un secondo momento è prevedibile che si faranno avanti anche altri soggetti. A cominciare da Edison, di cui Edf è il socio di riferimentofonte: lanuovaecologia.it
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