Il Wwf, in una nota, pone una serie di interrogativi in merito alla realizzazione del Ponte sullo Stretto, del quale si occupera' domani il Cipe, chiedendo, in primo luogo, chi paghera' i costi dell'opera. ''Da dove arriveranno - chiede il Wwf - gli altri 4,8 miliardi di euro necessari alla costruzione del Ponte, visto che lo Stato, per un'opera inutile e velleitaria rispetto alle tante piccole opere ordinarie necessarie al Paese, e' gia' tornato indietro destinando 1,2 miliardi di euro in meno rispetto a quanto fu stanziato quattro anni fa con la ricapitalizzazione della Stretto di Messina Spa''. L'organizzazione ambientalista chiede inoltre ''come si pensa di affrontare la ridefinizione dei rapporti con il general contractor capeggiato da Impregilo, visto che il costo dell'opera e' di 2,2 miliardi di euro in piu' rispetto all'importo con cui e' stata vinta la gara''. Il Wwf chiede, inoltre, ''in quale modo sono stati superati tutti gli ostacoli tecnici di realizzazione di un ponte sospeso ad unica campata di 3,3 km, nell'area che e' a maggior rischio sismico del Mediterraneo, e di gestione di un''opera concepita per 100 mila veicoli al giorno quando stime ufficiali al 2032 ne prevedono solo 18.500. E' grave che il Governo decida di destinare al Ponte sullo Stretto un terzo (1,3 miliardi di euro su 3,7) delle risorse Fas assegnati alle infrastrutture del Mezzogiorno proprio quando Calabria e la Sicilia sono in emergenza idrogeologica''
fonte: ansa.it
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giovedì 26 febbraio 2009
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