martedì 24 febbraio 2009

Oceani stanchi

Effetto clima sugli oceani. Sia quelli dell'emisfero nord sia, ora, anche quelli a sud dell'equatore, perdono infatti sempre più efficacia nell'assorbire la CO2 emessa dalle attività umane. Per la prima volta, infatti, le misure sul campo dimostrano i cambiamenti climatici nell'emisfero australe. In particolare, l'oceano Indiano meridionale è fino 10 volte meno efficace nel ruolo di 'incassatore' di CO2. E la stessa tendenza è presente alle alte latitudini dell'oceano Atlantico la cui capacità di assorbimento è diminuita del 50% tra il 1996 e il 2005.

Sono queste le conclusioni, dopo 10 anni di studi (dal 1998 al 2008) e la creazione di Oiso (un servizio di osservazione dell'oceano Indiano per valutare le variazioni del ciclo del carbonio), dei ricercatori del Cnrs-Insu (Centre national de la recherche scientifique, Institut national des sciences de l'univers), dell'Ipev (Institut Paul Emil Victor) e dell'Ipsl (Institut Pierre Simon Laplace). Dai risultati emerge che la capacità di trattenere CO2 da parte del mare si è indebolita per l'aumento della miscelazione delle acque dovuta a un aumento dei venti. Questo, in entrambi gli emisferi, significa più CO2 in atmosfera e aumento della temperatura del Pianeta.

Per quanto riguarda l'oceano Indiano meridionale, la quantità di CO2 sta aumentando più rapidamente sulla superficie dell' acqua che in atmosfera: 2,1 microatmosfere all'anno in acqua rispetto a 1,7 in aria. I ricercatori, rispetto alle stime esistenti, hanno rivisto al ribasso la capacità di assorbimento di CO2, anche di 10 volte in meno: 0,05 gigatonnellate all'anno rispetto a 0,5 gigatonnellate all'anno. La CO2 dovrebbe esser mitigata da ecosistemi terrestri: e proprio gli oceani, che rappresentano il principale deposito, negli ultimi 10 anni sono sempre meno in grado di svolgere questo ruolo.

Il direttore della ricerca dell'Ipsl, Nicolas Metzl, conferma che i cambiamenti climatici hanno portato a un aumento della differenza di pressione atmosferica pertanto a una maggiore velocità del vento e miscelazione dell'oceano: i forti venti mescolano le acque e portano la CO2 dalla profondità alla superficie. In condizioni normali le acque superficiali contengono meno CO2 perché questa viene catturata dall' attività fotosintetica del fitoplancton che soltanto dopo si deposita in acque profonde. Invece il meccanismo, con questi forti venti e con il rimescolamento, viene alterato: il fitoplancton torna in superficie provocando la diminuzione della capacità di assorbimento di CO2 da parte delle acque degli oceani.

fonte: lanuovecologia.it

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