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L'emergenza clima torna sul tavolo dei governi di tutto il mondo. A tre mesi e mezzo dal summit di Bali, che si è chiuso il 15 dicembre scorso con l'approvazione della road-map per il Kyoto-2, si è aperto a Bangkok, in Thailandia, il nuovo e primo round dei negoziati per arrivare nel 2009 a un nuovo accordo globale sulla riduzione dei gas a effetto L'obiettivo: quello di mettere a punto una tabella di marcia. In un messaggio video il segretario generale dell'Onu, Ban Ki-moon, ha lanciato un appello ai partecipanti perché siano "ambiziosi" nei loro obiettivi e lavorino insieme "duramente" per salvare la Terra. "Voi siete riuniti per lanciare un processo di discussione che mira a cambiare il corso della Storia", ha detto Ban, ricordando che Bangkok è il "punto di partenza di una discussione intensa di due anni", per pervenire a un nuovo protocollo globale in vista della scadenza, nel 2012, di quello di Kyoto, che fra i grandi Paesi industrializzati del mondo non è stato firmato solo dagli Stati Uniti. La comunità internazionale, ha quindi sottolineato il segretario generale della Unfccc, Yvo de Boer, ha meno di due anni per elaborare "quello che potrebbe rivelarsi uno degli accordi più difficili della storia". Da Bangkok il Wwf si attende una tabella di marcia serrata ma richiama anche all'azione. "E' scattata l'ora della concretezza", ora, ha detto Mariagrazia Midulla, responsabile del Programma clima ed energia del Wwf Italia, bisogna mettere "nero su bianco" ciò che si è deciso alla conferenza di Bali "senza guerre di posizioni". "L'obiettivo qui a Bangkok - ha detto Midulla - è quello di varare una tabella di marcia molto serrata che permetta di arrivare a Copenaghen nel 2009 con un lavoro già fatto in modo da approvare un nuovo global deal. I processi sono più rapidi di quello che si pensasse e ce lo dice la scienza". Sul tavolo alcuni grandi capitoli: per le piccole isole la quota di riduzione delle emissioni tra il 25 e il 40 per cento non è sufficiente; i Paesi in via di sviluppo chiedono impegni ai paesi sviluppati che non hanno firmato Kyoto; c'é la richiesta agli Stati Uniti perché si assumano seri impegni; possibilità e impegno per i paesi in via di sviluppo perché possano crescere in modo diverso da come hanno fatto i paesi industrializzati. Intanto fuori dalla sede delle Nazioni Unite di Bangkok blitz di Greenpeace con una grande fotografia in cui si vede un terreno arido crepato dal sole. I prossimi due summit mondiali del clima si terranno a Poznan, in Polonia, nel 2008, e a Copenaghen, nel 2009. fonte: lanuovaecologia.it |
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martedì 1 aprile 2008
Ricomincio da Bangkok
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