Un corteo di 150 mila persone ha sfilato ieri, sabato 20, per le vie di Milano in occasione della quindicesima Giornata della memoria e dell'impegno in ricordo delle vittime delle mafie, promossa da Libera. Studenti, gruppi scout, associazioni e semplici cittadini si sono uniti al fianco degli oltre 500 familiari italiani e stranieri di vittime delle mafie presenti in manifestazione. Lo slogan scelto per questa giornata è stato: «Legami di legalità, legami di responsabilità», e sul palco allestito in piazza Duomo sono stati letti i nomi di oltre 900 vittime morte per mano delle mafie.
Nel corteo anche i figli e nipoti del sindacalista Epifanio Leonardo Li Puma, assassinato dalla mafia, che da oltre 60 anni aspettano giustizia. «Tutti nel nostro paese sapevano ma nessuno ha mai fatto nulla. Siamo qui a Milano per dire che è anche grazie a persone come nostro nonno e come Placido Rizzotto che oggi i siciliani hanno un tozzo di pane da mangiare». E in piazza duomo, in prima fila sotto il palco, ci sono anche i genitori dell'agente di Palermo, Antonino Agostino, ucciso insieme a sua moglie Ida Castelluccio il 5 agosto 1989. Da oltre 20 anni questa famiglia chiede che venga fatta giustizia, tanto che Vincenzo Agostino, il padre di Antonino, ha giurato di non tagliarsi più la barba finché non verrà scoperta la verità sulla morte del figlio e della nuora.
Un adesione a 360°, dalla politica alla società civile e al mondo dello spettacolo, che ha colorato per una mattina le vie di Milano, mentre dal palco avveniva la lettura delle vittime di fronte ad una piazza Duomo in completo silenzio. A leggere uno per uno i 900 nomi sono arrivate persone dello spettacolo come Lella Costa ma anche politici tra i quali Walter Verltroni del Pd, Paolo Ferrero di Rifondazione Comunista, e tanti esponenti di associazioni. Fra i parenti delle vittime a leggere si sono susseguiti Nando Dalla Chiesa, Claudio Fava, Elisabetta Caponnetto e Benedetta Tobagi.
A chiudere la mattinata l'intervento del fondatore di Libera, don Ciotti: «Quello che si sta vivendo in Italia non è solo una crisi economica ma innanzitutto una crisi politica ed etica – ha detto dal palco - C'è bisogno urgente di onestà, trasparenza e rispetto delle leggi ad ogni livello, dobbiamo stare tutti uniti con il coraggio di dire basta». E per i famigliari delle vittime della mafia don Ciotti ha chiestogiustizia e verità.
C'erano anche le bandiere e gli striscioni di Legambiente questa mattina nel lungo corteo. Molti gli ambientalisti del cigno che da tutta Italia hanno raggiunto il capoluogo lombardo per rinnovare l'impegno contro ogni forma di criminalità organizzata. «Come ogni anno abbiamo rinnovato la nostra partecipazione alla Giornata della Memoria – dichiaraSebastiano Venneri, vicepresidente di Legambiente - e ancora una volta siamo rimasti affascinati nel vedere tante persone comuni e tanti giovani scendere in piazza a manifestare la propria rabbia e il proprio impegno. Le persone presenti sono l'espressione della parte più pulita del paese, quella lontana dagli scandali ormai quotidiani e dalle beghe della politica»fonte: lanuovaecologia.it
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