Per raggiungere l'obiettivo del 17% di energia da fonti rinnovabili entro il 2020, che si è impegnata a raggiungere a livello europeo, l'Italia sarà costretta a comprare dalla Germania, o da altri paesi che hanno un surplus di produzione, fonte solare o eolica. È quanto emerge dalle previsioni preliminari sul raggiungimento a livello europeo del target del 20% di energia da fonti verdi entro il 2020, uno dei tre pilastri della strategia Ue contro il cambio climatico, insieme all'obbligo di ridurre del 20% le emissioni di C02 entro il 2020 e di aumentare del 20% l'efficienza energetica.
"Le prime stime ci confermano che la Ue nel suo insieme riuscirà a raggiungere, e perfino a superare, l'obiettivo del 20%: è un segnale molto positivo che dimostra quanto gli Stati membri prendano sul serio la politica a favore della rinnovabili", ha detto Marlene Holzner, portavoce del commissario Ue all'energia Gunther Oettinger. Secondo i calcoli della commissione Ue, con la tendenza attuale i 27 stati membri arriveranno al 2020 con il 20,3% di energia da fonti rinnovabili, ottenuta cioé da sole, vento, biofuel e biomasse. Dieci dei 27 stati membri saranno in grado di superare il loro target nazionale.
Tra questi, Spagna e Germania che supereranno i loro obiettivi rispettivamente del 2,7 e dello 0,7%. Altri 12 potranno raggiungere il loro target contando esclusivamente sulla produzione nazionale di energie verdi. Insieme a Belgio, Lussemburgo, Danimarca e Malta, l'Italia dovrà fare ricorso invece all'acquisto da partner o all'importazione da paesi terzi di energia verde pari a circa quattro Mtep. Una facoltà consentita dal regolamento europeo, ma piuttosto costosa. "Noi preferiremmo che ogni stato membro raggiungesse il suo target contando sulla propria produzione nazionale, ma la direttiva consente il trasferimento o l'importazione da altri paesi", ha spiegato la Holzner.
"L'Italia ci ha detto che non ce la può fare da sola, pertanto è autorizzata a comprare energia rinnovabile dalla Germania, ad esempio, che registra un surplus. L'acquisto può essere gestito in modo autonomo, noi chiediamo solo che ci venga notificato". Il raggiungimento del target sull'energia da fonti verdi è diverso per ciascun stato membro, ma è vincolante per tutti.
"Se qualcuno non lo rispetterà, scatterà il ricorso alla Corte di giustizia", ha ricordato la portavoce. Nel conteggio delle energie verdi non è calcolato il nucleare: "non lo consideriamo una fonte rinnovabile", ha precisato la Holzner. "Per il resto, è decisione sovrana di ciascun stato membro decidere il proprio mix energetico".
La Commissione Ue, inoltre, non cambia linea sul nucleare e continua a ritenere che non debba essere considerato una fonte di energia rinnovabile, ha precisato la portavoce del commissario Ue all'energia. "Quando parliamo di energie rinnovabili non parliamo mai di nucleare", ha detto Marlene Holzner. "La politica della Commissione non è cambiata", e continua a considerare fonti rinnovabili solo quelle derivanti da sole, vento, biofuel e biomasse.
La portavoce ha ricordato che la Commissione Ue non ha competenze sul 'mix energetico' e che spetta a ciascun stato membro fare le proprie scelte. In Europa, ci sono paesi come la Francia e la Finlandia che hanno puntato quasi tutto sul nucleare, ed altri che invece lo rifiutano. Con il governo Berlusconi, l'Italia ha deciso da poco di ritornare al nucleare, che nel 1987 era stato bandito da un referendum popolare.
"La Commissione non ha competenze sul mix energetico, pertanto noi non interferiamo sulla scelta a favore o contro il nucleare", ha detto la portavoce. "Ciò che per noi è importante è che vengano garantiti standard di sicurezza molto alti, perché ciò è un aspetto che riguarda tutti i cittadini della Ue". Al momento del suo insediamento, il nuovo commissario Ue, il tedesco Gunther Oettinger, ha annunciato che la Commissione sta preparando nuove regole per l'eliminazione delle scorie nucleari, che saranno probabilmente presentate entro la fine dell'anno in corso.fonte: lanuovaecologia.it
Nessun commento:
Posta un commento