Il decreto 212 del 2001 che legifera in merito alle coltivazioni transgeniche, in ambito nazionale, e sulle sanzioni amministrative e penali non sarebbe mai stato notificato in Commissione europea. E quindi non può essere applicato. Lo denuncia il Velino. L'agricoltore che volesse coltivare organismi geneticamente modificati in Italia lo potrebbe fare domani stesso, senza essere passibile di nulla anche se i piani di coesistenza regionali non sono stati ancora applicati. "Il decreto 212 non ha mai avuto efficacia. È materia devoluta", ha spiegato all'agenzia il presidente della commissione Agricoltura del Parlamento Ue Paolo De Castro secondo il quale, al momento, l'unico nodo è quello relativo ai piani di coesistenza anche se "a legiferare sulla coltivazione ogm sono le norme comunitarie che sono sempre norme di diritto superiore a quelle dei paesi membri". "L'agricoltore che volesse coltivare oggi organismi geneticamente modificati in campo, non è passibile di alcuna sanzione", spiegano da Futuragra l'associazione pro ogm che rincara la dose affermando che le norme nazionali in merito "sono tutte di ambito nazionale e servono solo a fare terrorismo. Anche perché il decreto 212 non è mai stato notificato a Bruxelles". E quindi, nel caso in cui qualcuno volesse mandare i carabinieri da chi coltiva ogm in campo, "il decreto verrebbe automaticamente disapplicato".
Martedì 16 marzo la commissioni che dovrà esprimersi sulle coltivazioni ogm e sul caso dell'agricoltore di Pordenone si riunirà al ministero delle Politiche agricole, alimentari e forestali questo a tre giorni dalla deadline entro cui il ministero deve ultimare la procedura autorizzativa. "Se questo fosse vero sarebbe un fatto grave", è il commento preoccupato del presidente di Federbio Paolo Carnemolla. "Vorrebbe dire che siamo totalmente inermi di fronte alla possibilità di trovare a primavera del mais ogm vicino a prodotti biologici".
fonte: greenplanet.net
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