Lo studio, condotto dall’Istituto di ricerche Ambiente Italia e promosso da CIAL, Cobat, Comieco, Coou, CNA, Corepla, Federambiente, Fise Unire, MP Ambiente, era già stato presentato al Senato nell’ottobre 2008 e al Ministero dello Sviluppo Economico nel dicembre 2009. Questa di Bruxelles è stata per l’industria italiana del riciclo una buona opportunità per chiedere all’Unione Europea più sostegno a tutto il comparto del riciclo.
Dal rapporto emerge che l’industria del riciclo è una vera e propria "industria nell’industria", che in Italia nel 2007 è cresciuta a un ritmo pari al 17,2%, in netta controtendenza rispetto agli altri comparti, e tra il 2000 e il 2005 ha visto aumentare le imprese del 13% (sono circa 2.500 in totale) e gli occupati del 47% (circa 13.000 al 2007).
Le attività di recupero e riciclo costituiscono oggi una risorsa fondamentale del sistema industriale sia in Italia che a livello internazionale. Negli ultimi anni si è assistito a un vero e proprio "boom" della commercializzazione delle "materie prime secondarie" e, grazie agli effetti della globalizzazione dei mercati, anche alla nascita di un flusso di esportazione di queste ultime verso i paesi emergenti (Cina e India fra tutti).
In termini quantitativi, secondo lo studio, nel corso del 2007 sono stati avviati a recupero e riciclo circa 52 milioni di tonnellate di rifiuti, una cifra pari al doppio della quantità di rifiuti urbani prodotti nel nostro paese ogni anno. In termini di benefici per il clima e l’energia, in Italia gli impatti della filiera di recupero e riciclo, ad oggi, sono pari a minor consumo di energia per 15 milioni di tep (tonnellata equivalente di petrolio), e minori emissioni di CO2 per un totale di 55 milioni di tonnellate equivalenti.
Inoltre, a fronte di un generale aumento dei costi delle materie prime, si registra un minor costo delle materie prime secondarie; un fattore che determina un risparmio per le aziende utilizzatrici e un vantaggio per l’economia nel suo insieme, oltre naturalmente al beneficio in termini energetici e ambientali.
Carlo Montalbetti, coordinatore del Gruppo di Lavoro "Recupero e Riciclo" del Kyoto Club e direttore generale di Comieco, ha aperto i lavori introducendo le tematiche e i possibili interventi e le misure adottabili a livello europeo per sostenere e incentivare il sistema industriale del riciclo e del recupero, evidenziando come si sia in presenza di un comparto che negli ultimi anni, sia in Italia che in Europa, è cresciuto a ritmi superiori a quelli dei settori produttivi tradizionali.
"È necessario che le istituzioni comunitarie diano il giusto sostegno a un comparto industriale che fa bene all'ambiente e contribuisce allo sviluppo del Paese. Un sostegno che potrebbe concretizzarsi innanzitutto nella riduzione dell’imposta sui prodotti riciclati. Altre significative misure potrebbero essere rappresentate, in materia di appalti pubblici, dalla promozione di criteri ambientali e obiettivi di rendimento e da incentivi all’eco-innovazione", ha detto Montalbetti.
Duccio Bianchi di Ambiente Italia ha poi presentato i risultati della ricerca che sono stati successivamente dibattuti nel Forum moderato da Sergio Andreis, direttore del Kyoto Club. Sono intervenuti Jakub Wejchert, membro della DG ENV della Commissione europea; Monica Frassoni, Presidente del Partito europeo dei Verdi; Cesare Spreafico, Presidente EPRO, l’organizzazione europea delle associazioni del recupero e riciclo delle plastiche; gli europarlamentari Vittorio Prodi e Salvatore Tatarella, membri della Commissione ambiente, salute pubblica e sicurezza alimentare del PE.
Presenti in sala, fra gli altri, anche rappresentanti di organizzazioni europee delle industrie cartarie, dell’alluminio e della plastica (CEPI, FEFCO, EAA, EuPC), e un rappresentante della DG Industry della Commissione europea.
Il notevole interesse per i risultati della ricerca sia in chiave economica che sotto il profilo energetico e ambientale, può sicuramente condurre ad una fattiva collaborazione del Gruppo di Lavoro del Kyoto Club con i rappresentanti della DG Ambiente e della DG Industria e con i parlamentari europei, soprattutto per quanto riguarda l’aggiornamento della ricerca stessa e della sua condivisione con gli stakeholders europei.
Per ulteriori approfondimenti: www.ricicloecoefficiente.it
- Come ti recupero il materiale, di Sergio Andreis– QualEnergia, gennaio-febbraio 2009 (pdf)
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