mercoledì 18 luglio 2007

I voti all'acqua che beviamo

È BUONA ma non ha marketing. Costa centinaia di volte meno della sua concorrente minerale ma manca dell'abito giusto. Ha una condotta irreprensibile ma paga il prezzo di un passato discutibile. È questa l'immagine dell'acqua del rubinetto che si ricava dalle analisi condotte da Repubblica nelle città italiane: un'istantanea che non pretende di offrire un quadro a 360 gradi, e che risente dei diversi parametri usati dai tecnici, ma tuttavia sufficiente per capire cosa si beve nelle nostre case. Mentre gli italiani fanno la coda nei supermercati per mantenere il record mondiale degli acquisti di acqua minerale, dai loro rubinetti esce un'acqua che non solo rispetta i parametri di legge sulla potabilità, ma che spesso ha fatto registrare vistosi miglioramenti sul piano della qualità. Due casi per tutti: Milano e Firenze, che fino a ieri sedevano sul banco degli accusati, oggi vantano valori in linea con altre città da sempre fortunate. "Forse il caso più emblematico è Milano", spiega Raul Martini, responsabile della divisione ecologia della Conal, la società che ha assemblato i dati provenienti dai vari laboratori e li ha incrociati con quelli forniti dalle ex municipalizzate. "Il capoluogo lombardo viene da una situazione disastrosa. Il livello di manganese e ferro era così alto che è stato necessario chiudere alcuni pozzi. I residui di trielina e clorurati sono arrivati a toccare picchi 200 volte sopra i limiti, tanto che hanno dovuto cambiare la legge per non chiudere l'acquedotto. E poi due falde che attraversano la città portavano i metalli pesanti dalle fabbriche di Sesto San Giovanni e i solventi dalle raffinerie che erano in funzione dove oggi sorge la nuova Fiera. Oggi invece l'abbandono di alcune attività industriali ad alto impatto ambientale e l'adozione di tecniche di trattamento più avanzate ha fatto registrare un miglioramento molto netto".
Un discorso simile si può fare per Firenze. Per anni chi veniva da fuori città restava sorpreso dalle zaffate di cloro che si levavano ogni volta che apriva un rubinetto per lavarsi la mani. Oggi un prelievo più diversificato, cioè meno basato sull'acqua dell'Arno, e migliori sistemi di purificazione hanno permesso di abbassare sensibilmente la quantità di cloro utilizzata. All'estremo opposto troviamo Roma, una città che tradizionalmente vanta acquedotti di grande qualità, tanto da essere stata la prima a ipotizzare d'imbottigliare l'acqua pubblica. "Nella capitale si usano varie fonti, anche sorgenti di acqua gasata", continua Martini. "Certo, c'è molto calcio e magnesio ma questo è un problema per le lavatrici, non per gli esseri umani. Il mito dell'acqua super leggera, tanto rarefatta da sembrare eterea, è un falso sanitario. In assenza di specifiche patologie, come ad esempio i calcoli, un'acqua con una buona quantità di calcio va bene per tutti, ed è particolarmente raccomandabile per i bambini, per le donne in gravidanza e per chi soffre di osteoporosi". Nell'area delle acque un po' dure, ma con i fondamentali a posto, troviamo Torino, Bologna e Bari. Mentre fanno storia a sé Napoli e Genova. A Napoli la presenza significativa di nitrati (che pure restano abbondantemente all'interno dei parametri di legge) può essere messa in relazione con lo sviluppo regionale dell'agricoltura, ma anche con un problema ormai strutturale: la moltiplicazione delle discariche abusive che inquinano le falde e che possono dare un contributo anche in questo campo. A Genova il problema principale è costituito dalla presenza di acque salmastre che tendono a mischiarsi con le dolci. E la situazione rischia di peggiorare nei prossimi anni per colpa del riscaldamento globale: le acque tenderanno a concentrarsi per via dell'evaporazione e il cuneo salino a risalire man mano che la pressione del mare aumenterà. Il che vuol dire che i residui di sostanze indesiderate potrebbero aumentare e che sarà più difficile e costoso mantenere separati il circuito dell'acqua dolce da quello dell'acqua salata. Mantenere i livelli piuttosto soddisfacenti che le analisi condotte da Repubblica mostrano potrebbe dunque diventare più difficile man mano che le condizioni climatiche si andranno aggravando. E infatti il tema delle garanzie sulla qualità e sulla quantità dell'"acqua del sindaco" sarà uno di quelli affrontati con più attenzione dalla conferenza sui cambiamenti climatici convocata dal ministero dell'Ambiente a settembre. Tuttavia il problema principale che questi dati evidenziano è un altro. Il sistema pubblico è riuscito a correre ai ripari rimediando a errori anche gravi commessi in passato. Ha tenuto il passo di un'Europa che corre verso la qualità e la competizione sulla difesa dell'ambiente. Ha fornito un prodotto più che dignitoso. Ma non è riuscito a convincere il suo pubblico, a conquistarne la fiducia. E' rimasto prigioniero di una burocrazia che non sa comunicare. Mentre per vendere l'acqua bisogna far venire voglia di berla.

fonte: repubblica.it

Nessun commento:

Google

Passatempo Preistorico

Moonstone Madness

Pronti a partire, pronti per distruggere tutto? Bene, allora fate un salto indietro nell'era preistorica e immergetevi in questa nuova avventura dal gusto tribale. A bordo del vostro cinghiale dovrete raccogliere le gemme preziose necessarie per passare alle missioni successive, saltando gli ostacoli se non volete perdere il vostro bottino e distruggendo i totem a testate per conquistare altre gemme utili. Inoltre, una magica piuma vi catapulterà verso il cielo dove punti e gemme preziose sono presenti in gran quantità, per cui approfittatene! cercate di completare la missione entro il tempo limite, utilizzando le FRECCE direzionali per muovervi, abbassarvi e saltare, e la SPACEBAR per prendere a testate i totem.

Change.org|Start Petition

Blog Action Day 2009

24 October 2009 INTERNATIONAL DAY OF CLIMATE ACTION

Parco Sempione - Ecopass 2008

Powered By Blogger