lunedì 9 luglio 2007

«Tensioni in Borsa, sequestri per 40 milioni»

Nell'ultimo anno, nei casi di «abuso di informazioni privilegiate», la Consob ha disposto (in collaborazione con la magistratura) il sequestro di proventi illeciti «per circa 40 milioni di euro». Il dato annunciato dal presidente della Consob, Lamberto Cardia, nel discorso sulla relazione 2006, a Palazzo Mezzanotte, sede di Piazza Affari, evidenzia le difficoltà incontrate nel controllo delle attività di Borsa, in un peridodo ricco di «tensioni e incertezza», come ha sottolineato lo stesso Cardia. Il presidente della Consob ha rinnovato inoltre il proposito di un utilizzo crescente delle «sanzioni amministrative» da parte della Commissione, che consentano misure più rapide dell'azione della magistratura (alla quale andrebbe riservato l'intervento nei casi maggiori e con risvolti penali). Questo per intervenire in tempi sempre più rapidi nei casi di abuso di informazioni sensibili o di irregolarità.
INCERTEZZA E TENSIONI IN BORSA - «Nel 2006 e nei primi sei mesi del 2007 il mercato ha vissuto periodi di incertezza, che hanno richiesto numerosi interventi. Tensioni hanno riguardato in particolare gli assetti proprietari e di controllo di società quotate, la struttura organizzativa di gruppi societari, situazioni di difficoltà finanziaria di emittenti anche di natura bancaria». Il presidente della Consob, Lamberto Cardia, nella relazione annuale della Commissione di controllo sulla Borsa, presentata stamani a Milano, sottolinea le difficoltà incontrate nel regolamentare un mercato caratterizzato da casi molto complessi (il passaggio del pacchetto di controllo di Telecom Italia da Pirelli a Telefonica e alle banche italiane, per esempio, oppure l'allarme sui derivati lanciato da Italease, senza contare le fusioni bancarie che negli utlimi anni hanno cambiato lo scenario del credito in Italia). Difficile in queste condizioni garantire il rispetto delle regole e un'informazione adeguata per tutti gli attori in campo, investitori, manager e semplici risparmiatori. Nell'ultimo anno e mezzo, ha spiegato Cardia, c'è stata «una continua tensione tra obiettivi contrapposti: da un lato correggere tempestivamente asimmetrie informative, originate da indiscrezioni o andamenti anomali degli scambi; dall'altro evitare di alimentare l'incertezza con la diffusione continua di notizie non mature e incomplete».
ALITALIA - Il presidente della Consob non ha risparmiato critiche alla gestione della gara per la privatizzazione di Alitalia, soprattutto per le continue esternazioni degli esponenti del governo. Carida ha spiegato spiega come sia «responsabilità di tutti i soggetti coinvolti adottare comportamenti coerenti con le regole e le migliori prassi assicurando adeguata riservatezza alle trattative, evitando la comunicazione di segnali fuorvianti e prematuri».
SUPERBORSA - L'operazione di aggregazione fra Milano e la Borsa della City è stata poi salutata da Cardia come una «importante opportunità» per la piazza italiana, da cui si attendono «benefici per imprese, risparmiatori e intermediari». Il presidente della Consob ha spiegato che sarà necessario un forte coordinamento fra Consob e l'autorità britannica (Financial Services Authority, Fsa) che hanno già in corso iniziative «per specifici accordi di cooperazione». Cardia ha detto che è importante la decisione di quotare la holding a capo del nuovo gruppo sia sul mercato inglese che su quello italiano e auspica che nella nuova aggregazione «vengano salvaguardati e valorizzati», gli attuali punti di forza dell'industria italiana dei «servizi di negoziazione e post-negoziazione».
CRITICHE AL DUALE – Cardia ha anche riservato alcune critiche alla governance cosiddetta duale, scelta in casi recenti di fusione, come nel caso di Intesa Sanpaolo, o nel percorso di rinnovamento intrapreso da Mediobanca. «Non è sempre chiara – ha detto il presidente della Cosnob – la distinzione tra gestione e controllo». Per Cardia sono necessari più controlli. Nel nuovo sistema duale,sottolinea, «non è sempre chiara la distinzione tra funzioni gestorie e di controllo e tra le rispettive responsabilità. Sulla base delle esperienze in corso – ha suggerito Cardia – sarà possibile valutare l’opportunità di perfezionare il quadro normativo, eventualmente prevedendo l’affidamento delle funzioni di controllo , con i connessi requisiti, uno specifico comitato costituito all’interno dei consigli di sorveglianza».
SETTORI STRATEGICI - Decidere se proteggere settori strategici spetta alla politica, ha sottolineato Cardia. Alzare barriere protezionistiche contro possibili scalate dall'estero ad aziende italiane attive in settori delicati come come l'energia è compito delel forze politiche. «È compito del Parlamento e del governo, nell'ambito delle rispettive competenze, determinare il livello ottimale di conciliazione tra l'obiettivo di sviluppare il mercato dei capitali e quello del perseguimento di altri interessi pubblici, quali il controllo di settori o attività strategici», osserva Cardia con un riferimento implicito alle scelte fatte da altri Paesi europei come la Francia o la Germania.
SOGLIA OPA RESTI AL 30% - Più in generale, Cardia ha chiesto di mantenere al 30% la soglia oltre la quale scatta l'obbligo di Opa. Il numero uno dell'autorità di controllo della Borsa, riferendosi alla proposta di legge Zanda per tornare alla soglia mobile per l'obbligo d'Opa, difende poi l'attuale livello del 30% che «appare coerente con le esigenze di certezza e di trasparenza del mercato».
CONFLITTI INTERESSE, REGOLE PIU' SEVERE - In arrivo, ha preannunciato Cardia, ci sono norme più stringenti per arginare i crescenti conflitti di interesse. «La Consob - ha annunciato - ha allo studio l’ipotesi di assoggettare a più stringenti obblighi di informazione le società che presentano un più elevato rischio di conflitto di interessi. Tali società - ha speigato - potrebbero essere individuate in ragione degli assetti proprietari ovvero dell’articolazione delle attività del gruppo di appartenenza».Il riferimento più recente è alle ultime Opa che sono avvenute nel settore immobiliare sui fondi di Pirelli Re.
ALLARME PRIVATE EQUITY - Il presidente della Consob ha anche parlato del fenomeno dei private equity e degli hedge fund, che da alcuni mesi sono grandi protagonisti delle maggiori operazioni di fusione e acquisizione (Hilton, Abn Amro o Samsonite). Cardia ha riconosciuto i meriti di questi organismi finanziari, che muovono immensi capitali e intervengono in aziende in condizioni di difficoltà, ma ammonisce sui rischi di «opacità e minore efficacia della disciplina del governo societario». Tali rischi derivano «dall'uso intenso di strategie e strumenti finanziari che consentono di dissociare l'interesse economico dall'esercizio del diritto di voto oppure di occultare l'acquisto di partecipazioni rilevanti». Il presidente della Consob rileva come l'orientamento più diffuso fra le autorità internazionali sia quello di un'autodisciplina del mercato e non di un'azione repressiva. La maggioranza dei private e degli hedge, peraltro, tranne il caso Blackstone, non sono quotati e quindi non sono soggetti al controllo delle autorità di mercato.

fonte: corriere.it

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