sabato 22 settembre 2007

La Francia chiude agli ogm

Il ministro dell'Ecologia e dello Sviluppo: «Impossibile controllarne la disseminazione». Parigi adotta il principio di precauzione: nessuna commercializzazione senza legge. L'Ue: «Il divieto in un singolo Stato o regione è contro la legislazione comunitaria»La campagna liberi da ogm
Svolta storica per la Francia e per l'intera Europa. Il ministro francese dell'Ecologia e dello Sviluppo, Jean-Luis Borloo ha annunciato che Parigi ha intenzione di chiudere le porte agli ogm. «Siamo tutti d'accordo – ha detto - non è possibile controllarne la disseminazione spontanea, quindi non possiamo correre rischi». Il principio è quello
Francia, carrello pieno di prodotti ogmdella precauzione, in base al quale la Francia, dopo le aperture degli anni scorsi, ha deciso di congelare commercializzazione e sperimentazione di nuove sementi. Ma la Commissione europea naviga in direzione opposta e non sarà facile per la Francia raggiungere un compromesso che possa essere accettato da tutti gli attori coinvolti: ecologisti, agricoltori e Bruxelles.Per ora il ministro ha dichiarato «che bloccherà la commercializzazione di qualsiasi coltura transgenica almeno fino a quando non si approverà una nuova legge in merito, che sostituirà il decreto del 2006, giudicato confuso su molteplici punti». Ma gli ecologisti puntano a ottenere un'Authority sulle biotecnologie. Al ministro dell'agricoltura Michel Barnier, invece, non vanno giù i tabù e le guerre contro il biotech « che – dice – può essere oggetto di una ricerca controllata e limitata, se per parte sua non digerisce i tabù. La questione è ancora aperta e la valutaizone deve essere attenta» ha concluso. Ma ancora ci sono da superare i limiti imposti dalla commissine europea che nella direttiva del 2001 autorizza la presenza non etichettata di ogm nei cibi fino allo 0,9% del totale e proibisce agli Stati membri di opporsi agli ogm per ragioni politiche o commerciali. Intanto la decisione della Francia ha rinfocolato il dibattito in tutta Europa. Marie-Helene Aubert, vicepresidente dei Verdi al Parlamento Europeo e relatrice della proposta di abbassare allo 0,1% la soglia di ogm nei prodotti biologici, ha commentato : «E' una notizia straordinaria, é il primo passo verso un riorientamento globale . è un fatto storico - ha aggiunto l'europarlamentare dei Verdi - e sono sicura che altri Paesi si metteranno su questa strada. Ora il prossimo obiettivo é trovare una maggioranza, al Consiglio dei ministri dell'Unione
Europea, per abbassare la soglia di ogm nel biologico all'0,1%. Che resti allo 0,9% è inaccettabile ». Anche Carlo Petrini, presidnete di Slow Food, ha espresso soddisfazione: «Altri Paesi seguiranno l'esempio della Francia di Sarkozy, l'interesse superiore è su quella linea . La scelta francese dimostra che la posizione di Slow Food, e quella di tanti altri movimenti, non è ideologica, né politica, ma è supportata dalla scientificità. E la scienza ha dichiarato che è impossibile la coesistenza tra le coltivazioni con sementi ogm e le altre, altrimenti si arriva a una contaminazione irreparabile». Di parere opposto Barbara Helfferich, portavoce del commissario Ue all'ambiente Stavros Dimas che ha ribadito che un divieto generalizzato di coltivazioni ogm in una regione o in uno stato è contrario alla legislazione comunitaria. La portavoce Ue non è tuttavia voluta entrare nel merito del provvedimento francese, dicendo di voler attendere di conoscere i dettagli della proposta. Michael Mann, portavoce della commissaria Ue all'agricoltura Mariann Fischer Boel, ha quindi precisato che Bruxelles non ha alcuna intenzione di legiferare in tema di coesistenza.«La decisione sulle regole - ha detto - spetta ai singoli stati membri, vista la differenza da uno stato all'altro». Finora, ha proseguito, sono arrivate a Bruxelles le notifiche di 15 stati membri che hanno adottato legislazioni sulla coesistenza. In Italia la responsabilità di notificare spetta alle regioni, dopo una decisione della consulta nazionale. Di recente anche la Corte europea di giustizia ha confermato l'impossibilità, in base alle leggi Ue, di vietare la coltivazione ogm su un intero territorio respingendo un ricorso della regione Alta Austria».
fonte: lanuovaecologia.it

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