Padoa-Schioppa: "Manterremo rotta rigore e non aumenteremo nè debito nè tasse"

Fondamentale per l'Italia "mantenere la rotta del rigore". Il monito viene dal ministro dell'Economia Tommaso Padoa-Schioppa, stamane a Cernobbio nella giornata conclusiva del workshop Ambrosetti. Replicando al commissario Ue agli Affari Economici Joaquin Almunia, che ieri aveva rilevato come l'Italia sia, rispetto allo scorso anno, "meno determinata nel risanamento", ha assicurato: "La rotta sarà la stessa nel bello e nel cattivo tempo". "Finora sono state smentite tutte le previsioni negative", ha poi detto Padoa-Schioppa, facendo riferimento all'anno scorso "quando si diceva che il governo sarebbe caduto sulla Finanziaria e non è accaduto, quando si diceva che la sinistra avrebbe lasciato la linea del rigore e ciò non è successo. Abbiamo smentito - ha aggiunto - tutte le peggiori previsioni". Indicando la direzione che il governo intende seguire, in particolare adesso nella messa a punto della Finanziaria, Padoa-Schioppa ha assicurato: "Non possiamo nè aumentare il debito nè la pressione fiscale perchè siamo un Paese già fortemente indebitato e sottocapitalizzato. Questi sono i problemi che ora noi dobbiamo risolvere".
Sui conti pubblici stamane, sempre a Cernobbio, sono intervenuti diversi esponenti politici, non solo di governo. "Escludo nel modo più assoluto che ci sia alcun aumento della pressione fiscale", ha detto il segretario Ds, Piero Fassino, oggi a Cernobbio. Il ministro dello Sviluppo Economico Pier Luigi Bersani ha assicurato che piuttosto il governo prevede una diminuzione delle tasse: "Non sono possibili miracoli ma se la lotta all'evasione proseguirà con successo allora si potrà alleggerire la pressione fiscale". Bersani ha anticipato anche che la Finanziaria avrà come obiettivo un "mix equilibrato" tra riduzione della spesa pubblica, lotta all'evasione fiscale e controllo sul debito pubblico. "Queste cose dovremmo farla tutte per i prossimi anni: dobbiamo - ha concluso Bersani - tenere un mix equilibrato perchè sono tutti ingredienti di una buona ricetta di finanza pubblica". Nella Finanziaria, ha ammonito ministro del Lavoro Cesare Damiano, dovrà essere inserito il protocollo sul welfare firmato con i sindacati il 23 luglio, accordo che "non è un carciofo che va sfogliato a seconda del gradimento degli altri". "Ritengo che il protocollo debba essere inserito entro la scadenza della Finanziaria - ha spiegato - che è il 31 dicembre di quest'anno. Se non si facesse questa scelta correremmo il rischio di compromettere un risultato che nei prossimi dieci anni farà arrivare a livello sociale una cifra che si avvicina ai 40 miliardi". Per il ministro delle Infrastrutture, Antonio Di Pietro, è prioritario un intervento fiscale sulle rendite finanziarie: "Quando parliamo di Bot e Cct, in cui un padre di famiglia investe dopo aver lavorato e pagato le tasse con i soldi che mette da parte, tassare ulteriormente è un'ingiustizia. Altra cosa è equiparare le tasse sui redditi da rendite finanziarie più speculative per renderle in qualche modo comparabili a quelle da lavoro dipendente". Il leader dell'Udc Pier Ferdinando Casini ritiene che anche in Italia possa essere applicato il modello fiscale francese. "Io propongo - ha affermato, a margine del workshop Ambrosetti - uno scudo fiscale per proteggere i cittadini, che stabilisca una soglia entro cui non si può essere tassati. Proprio come ha fatto Sarkozy".

fonte: repubblica.it