lunedì 26 maggio 2008

Chiaiano: Bertolaso sigla una tregua

Ci sarebbe un'intesa per affrontare il problema della discarica a Chiaiano, rappresentata da un tavolo composto da tecnici dell'Arpac e da rappresentanti delle amministrazioni locali per effettuare i carotaggi di verifica nelle cave dove è prevista la realizzazione di una delle discariche previste dal decreto sull'emergenza rifiuti. Lo ha riferito il consigliere regionale di An Pietro Diodato. L'intesa sarebbe stata trovata in prefettura tra il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Guido Bertolaso e gli amministratori del quartiere napoletano dove è scoppiata la rivolta. I tecnici, ha riferito sempre Diodato, dovrebbero entrare nella cava non prima di martedì mattina per controllare che il sito abbia le caratteristiche indicate dalla normativa comunitaria. «Bertolaso si è impegnato sul fatto che nessuna discarica sarà aperta - ha aggiunto - se non avrà le caratteristiche indicate dall' Ue».

CALMA A CHIAIANO MA PRESIDIO NON MOLLA - Dopo gli scontri dei giorni scorsi domenica è stata una giornata di tregua al presidio organizzato a Chiaiano. La scorsa notte a monitorare le vie di accesso alla discarica sono rimaste un centinaio di persone. Il territorio è stato controllato anche dalle forze dell'ordine, che non hanno lasciato l'area, confrontandosi a distanza con i manifestanti.

ACCUSE ALLA POLIZIA - Tema del giorno, nel presidio, gli scontri dei giorni precedenti. «Quel giovane è stato spinto», accusa uno che dice di aver visto l'episodio in cui un manifestante è caduto dal parapetto nel parapiglia che si è scatenato ieri. Chi lo ha visto cadere giura che è stato spinto dalla polizia (è ancora in ospedale con fratture alle gambe e ai piedi). «Ero affacciata al balcone - racconta una donna che vuole mantenere l'anonimato - e ho visto tutto. Il secondo giovane è stato spinto dalla polizia, che procedeva in avanti a manganellate. Quel giovane è rimasto aggrappato al muro, e qualcuno gli ha pestato le dita con il manganello, facendolo cadere». Altri confermano questa versione negata dalle forze dell'ordine. Giuliana, 27 anni, laureata in ingegneria aggiunge: «Avevamo chiesto il tempo necessario per rimuovere l'autobus che ostruiva il passaggio delle auto: non ce lo hanno dato, hanno preferito attaccarci, e questo è molto grave».

APPELLI A LASCIARE IL PRESIDIO -
Ma proprio dai feriti negli scontri di ieri arriva un appello a lasciare il presidio antidiscarica, «per non morire». A parlare sono Maurizio Pirozzi, 38 anni, e Vincenzo Galdiero, 22 anni, dall' ospedale San Giuliano di Giugliano (Napoli) dove sono ricoverati dopo essere precipitati da un muro. «Questa partita è diventata troppo pericolosa, la polizia attacca gente disarmata che manifesta pacificamente - dice Pirozzi - e Berlusconi ha fatto capire chiaramente che userà le maniere forti. Non c'è modo di evitare la discarica. Io rivolgo un appello alla gente, e penso soprattutto alle donne e ai bambini: restare lì è diventato troppo rischioso. Non vale la pena morire così». Lo stesso Pirozzi annuncia la volontà di denunciare la polizia: «Ero in piedi - la sua versione - sul muro con le mani in alto, un poliziotto mi ha fatto perdere l' equilibrio e sono caduto. Sono riuscito ad aggrapparmi al parapetto, ma quello con il manganello mi ha pestato le dita. Il dolore era forte e mi sono lasciato cadere. Ora eccomi qua». Intanto sono ancora 35mila le tonnellate di rifiuti che giacciono lungo le strade della Campania e se la città di Napoli, a breve, dovrebbe tornare ad essere pulita, aree di sofferenza si registrano soprattutto nella provincia partenopea e in quella di Caserta.

POLEMICHE TRA I POLITICI - Intanto è polemica sulla presenza dei politici tra i manifestanti. Aveva fatto scalpore il fatto che ci fosse anche Alessandra Mussolini tra la gente di Chiaiano che protesta contro la discarica. Il vicepresidente dei deputati del Pdl, Italo Bocchino, ha esortato i rappresentanti della politica nazionale a non cercare visibilità partecipando alle iniziative dei comitati che si oppongono al piano rifiuti perché dietro agli eccessi che hanno portato agli scontri «si legge chiaramente lo zampino della criminalitá organizzata». Ma la stessa Mussolini, rispondendo ad una critica ricevuta dal direttore del Giornale Mario Giordano, fa sapere che «un rappresentante del popolo ha il dovere di rispondere ed essere presente non solo in campagna elettorale ma anche e soprattutto quando vi sono tensioni e difficoltà». Si schiera invece dalla parte dei manifestanti il leader della Destra, Francesco Storace: «Quali norme europee impongano di menare chi difende il diritto alla salute contro le discariche non è dato di saperlo. Ai cittadini bisogna prima dare la certezza che chi sbaglia paga soprattutto quando comanda, a partire dalla rimozione immediata di Bassolino. Inciucio e manganello è un pessimo binomio».

«PER ORA NIENTE MILITARI» - Sulla vicenda è intervenuto anche il ministro della Difesa, Ignazio La Russa, che ha spiegato che i militari potranno essere utilizzati nel presidio delle discariche solo quando la situazione sarà tranquilla. Escluso dunque che i soldati possano essere affiancati alle forze di polizia nel fronteggiare i manifestanti. Per quanto riguarda le reazioni contro gli agenti, La Russa ha parlato di «ingiustificata aggressione, non solo verbale ma anche fisica, che io trovo inaccettabile, non degna di un Paese moderno». Per questo l'esponente Pdl ha voluto rendere omaggio all'impegno di «ragazzi, giovani, donne che vanno a fare il loro dovere per difendere la legalità e sono aggrediti, insultati e in qualche caso feriti, quando invece sono lì a far rispettare la legalità perchè Napoli sia liberata dall'immonidizia»

fonte: corriere.it

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