sabato 24 maggio 2008

Sicurezza e rifiuti, emanati i decreti

Le decisioni finalizzate a risolvere l'emergenza rifiuti in Campania sono state prese, ma la tensione nel Napoletano è riesplosa proprio in seguito all'individuazione dei siti per le discariche. Il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha emanato il decreto legge sui rifiuti (oltre a quello sulla sicurezza). Che il testo fosse già all'attenzione del capo dello Stato era stato anticipato nel corso della conferenza stampa in prefettura a Napoli dal sottosegretario Guido Bertolaso. «Il decreto legge che contiene il piano per l'emergenza rifiuti in Campania è alla firma del Capo dello Stato», aveva spiegato Bertolaso prima che arrivasse il via libera del Colle, «nonostante - aveva sottolineato polemicamente il sottosegretario- le resistenze di alcuni burocrati che non vedono bene che il capo della Protezione Civile si occupi anche dei rifiuti». In serata sono cominciati i primi incidenti tra polizia e manifestanti a Chiaiano, una delle dieci località inserite nel piano di Bertolaso.

DIECI CONTUSI, CINQUE FERMI - Dieci contusi e cinque persone fermate sono il bilancio degli scontri nel quartiere di Napoli dove dovrebbe essere allestita la discarica cittadina, Lo riferiscono rappresentanti dei comitati antidiscarica. Sempre secondo questi ultimi, le forze dell'ordine avrebbero caricato un gruppo in cui c'erano donne e bambini. Sempre secondo i Comitati, la zona tra Ponte Valle Serra, Mugnano e Marano è massicciamente presidiata dalle forze dell’ordine e gli abitanti si sono riversati in strada per protestare contro l’apertura eventuale della discarica. «Un agente mi ha prima bastonato e poi ha prelevato la mia telecamera» ha raccontato ai colleghi giornalisti l'inviato del Tg3 Romolo Sticchi, che sta seguendo gli scontri a Chiaiano. Dopo i lanci di pietre da parte dei cittadini che si oppongono alla discarica, cui gli agenti avrebbero risposto con lacrimogeni e una carica di alleggerimento, la situazione è ora di relativa tranquillità, in un clima comunque carico di tensione. La polizia partenopea conferma che ci sono cinque persone fermate, ma precisa che non si è fatto uso di lacrimogeni. Quanto al giornalista del Tg3, la polizia sostiene che ha perso la telecamera durante la fase di spintonamento nel momento del contatto tra agenti e manifestanti.

MARONI - «Capisco le reazioni, ma faccio appello a tutti i cittadini perché è interesse di tutti i cittadini porre fine a questa vera e propria tragedia». Il ministro dell'Interno, Roberto Maroni, ha risposto così a Enrico Mentana che nel corso della registrazione di Matrix gli ha chiesto chiede di commentare gli incidenti di Chiaiano. «Era prevedibile - ammette Maroni - ma nel provvedimento abbiamo preso la decisione saggia di mettere una discarica in ogni provincia: è chiaro che non fa piacere avere una discarica sul proprio territorio, ma è un un principio di equità, una scelta di democrazia».

DIECI I SITI, SI PARTE DA AVELLINO E BENEVENTO - Sono in tutto dieci i siti indicati nel decreto legge firmato dal presidente della Repubblica Giorgio Napolitano sull'emergenza rifiuti in cui potranno essere realizzate discariche. Non vi saranno, ha spiegato il sottosegretario Bertolaso, sorprese nel decreto legge: si procederà sulle discariche di San Arcangelo Trimonte (Benevento) e di Savignano Irpino (Avellino) che dovranno essere pronte entro metà giugno.

FUORI PARAPOTI - Tra i dieci siti indicati nel decreto, secondo quanto si apprende, non ci sarebbe la discarica di Parapoti, in provincia di Salerno, sulla cui chiusura definitiva si era impegnato lo stesso presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. E non ci sono inoltre quelle discariche che hanno già dato il loro contributo negli ultimi anni, come Difesa Grande ad Ariano Irpino e Taverna del Re a Giugliano. Quanto a Serre, nel decreto è indicato soltanto il nome del comune e non della località: in teoria Bertolaso potrebbe sia ampliare l'attuale discarica di Macchia Soprana sia aprirne una nuova a Valle Della Masseria, dove si consumò lo scontro con l'ex ministro dell'Ambiente Alfonso Pecoraro Scanio. Su quest'ultima possibilità, però, il sottosegretario ha sottolineato che non è certo in cerca di «vendette personali» e che sarà «estremamente attento e rispettoso» in quanto Serre «ha già fatto la sua parte». Quanto ai termovalorizzatori, saranno quattro, di cui uno a Napoli. E tutti e quattro bruceranno i milioni di ecoballe che giacciono nelle campagne campane.

«BASTA FAVOLE» - «Dobbiamo smetterla con le favole, con questo decreto legge intendiamo porre la parola fine a una vicenda che lo stesso presidente Napolitano in maniera ottimista e benevola ha definito penosa» ha detto Bertolaso, sottolineando che la situazione «è estremamente critica» e «peggiore di un anno fa».

«LE TV NON GETTINO BENZINA SUL FUOCO» - «Non sono solito fare polemiche...» ha detto Bertolaso durante la conferenza stampa a Napoli, non rinunciando tuttavia ad una frecciatina: «Certo però sarebbe meglio se alcune trasmissioni televisive cercassero di non gettare benzina sul fuoco»

fonte: corriere.it

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