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Il Giappone potrebbe imporre all'industria tasse e altre dure misure, combinate a possibili incentivi, perché rispetti gli obiettivi di lungo termine del taglio delle emissioni di gas responsabili dell'effetto serra. È il ministro per l'Ambiente, Ichiro Kamoshita, a sostenerlo a pochi giorni dal vertice dei ministri del settore degli Otto Grandi Le misure, aggiunge il ministro nel corso di un briefing con la stampa estera al Foreign Press Center, potrebbero essere approvate con anticipo rispetto ai tempi se il Sol Levante non raggiungerà gli obiettivi fissati dal protocollo di Kyoto che impongono i tagli delle emissioni di gas del 6% rispetto ai livelli del 1990 entro il 2012. In Giappone, in particolare, il settore industriale fa ora i conti solo con le restrizioni volontarie, ma Kamoshita spiega che potrebbe esserci una carbon tax sulle emissioni e un cosiddetto 'cap-and-trade', un sistema in base al quale le imprese o le industrie acquistano e vendono i diritti di inquinare oltre i limiti obbligatori. "Se vi sono indicazioni che non stiamo andando a realizzare l'obiettivo del 6% andremo a prendere in considerazione l'introduzione di metodi diversi", dice Kamoshita. Le principali industrie nipponiche hanno a lungo sostenuto la propria contrarietà alla riduzione obbligatoria delle emissioni rilevando che l'attuale sistema volontario sia già sufficiente. Alcuni paesi europei, tra i più critici, rilevano che un sistema di questo tipo darebbe poco slancio alla riduzione delle emissioni e, a ogni modo, non sufficiente a evitare un disastro ambientale irreversibile se le temperature globali dovessero salire ancora. Kamoshita, il cui ministero è favorevole a una più aggressiva lotta contro le emissioni, rileva che le "azioni volontarie da sole non sono sufficienti a raggiungere gli obiettivi. Ciò significa che dovremo introdurre incentivi per incoraggiare l'industria a fare riduzioni". E, sotto questo punto di vista, il ministro aggiunge che "i leader industriali sembrano avvicinarsi a un via libera". Si tratta di argomenti in agenza al summit in programma a Kobe che ospiterà nel fine settimana la riunione dei ministri dell'Ambiente del G8, di cui fanno parte, Giappone, Germania, Francia, Stati Uniti, Italia, Canada, Gran Bretagna e Russia. fonte: lanuovaecologia.it |
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venerdì 23 maggio 2008
Tasse pro-clima alle imprese giapponesi
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