martedì 27 maggio 2008

Chiaiano, tolti i presidi: via alla perizia

Non c'e più alcun manifestante al presidio antidiscarica di Chiaiano. Nella notte, infatti, è stata rimossa la prima barricata dei cassonetti, mentre restano sulla strada tronchi d'albero tagliati, masserizie e vecchie carcasse d'auto. Le trivelle e i tecnici dell'Arpac (Agenzia regionale protezione ambientale Campania) sono entrati nell'area della cava di Chiaiano, dove dovrà essere allestita una discarica di rifiuti per iniziare i rilievi tecnici all’interno delle cave di tufo.
Secondo quanto annunciato dal sottosegretario all’emergenza rifiuti Guido Bertolaso le verifiche di carotaggio dovrebbero durare circa 20 giorni: solo al termine di queste si potrà dare il via libera o meno al trasporto dei rifiuti nelle cave di tufo che attualmente ospitano un poligono di tiro.

LA TREGUA - È iniziata così la giornata di tregua a Chiaiano, il quartiere di Napoli che, secondo quanto previsto nel dl del governo, dovrebbe ospitare nelle sue cave di tufo una discarica cittadina da 700mila tonnellate. La linea della fermezza, per il momento, ha vinto. Il premier Silvio Berlusconi aveva ribadito: ascoltare quello che hanno da dire le comunità locali, cittadini e sindaci è bene accetto ma nessun cedimento. E così ha fatto il sottosegretario Guido Bertolaso (che fa sapere che entro l'anno ogni provincia campana avrà la sua discarica) che ha incontrato i rappresentanti dei Comuni.

L'APPELLO - Oltre all’appello del sottosegretario Bertolaso, che aveva chiesto partecipazione ai cittadini, n el corso della notte, si è aggiunto quello del sindaco di Marano, Salvatore Perrotta. Il primo cittadino del Comune ai confini del quartiere napoletano di Chiaiano, aveva preso parte in tarda serata ad un vertice con il prefetto di Napoli Alessandro Pansa. Alla fine del lungo colloquio era stato deciso di fare entrare i tecnici nella cava per poter permettere le verifiche. Il sindaco si era appellato ai manifestanti per far sì che venissero tolti i blocchi e permettere l’arrivo delle ruspe. Perrotta aveva anche assicurato che le Forze dell’ordine avrebbero unicamente vigilato le operazioni senza prendere possesso dei luoghi.

I LAVORI - I tecnici, di cui fanno parte anche alcuni rappresentanti della VIII municipalità, di Marano e di Mugnano, dovrebbero completare i lavori in venti giorni. Al termine dei prelievi di terreno, e delle operazioni di scavo per verificare la presenza di falde acquifere o di altri rifiuti già depositati nel sottosuolo, si tireranno le somme. Il tutto dovrebbe terminare in venti giorni. Soltanto allora si capirà, con precisione, se le cave saranno adeguate o meno ad accogliere l’immondizia.

OLTRE 50 ROGHI NELLA NOTTE - Ancora una notte di cumuli in fiamme, tra Napoli e provincia. Dopo una lieve diminuzione, nei giorni scorsi, del numero dei roghi, la notte scorsa gli interventi dei Vigili del Fuoco sono stati oltre cinquanta. I cumuli, secondo quanto riferisce la Centrale operativa dei Vigili del fuoco, sono spesso «mini discariche»è per spegnere le quali ci si impiega anche un'ora: in alcuni casi coprono intere strade, in altri arrivano anche ad oltre tre metri di altezza. La notte scorsa gli interventi sono stati messi in atto soprattutto alla periferia di Napoli, nella zona di Ponticelli e Agnano, e nei comuni di Casoria, Sant'Antimo, Afragola, Casalnuovo.

AVVISO DI GARANZIA PER IL PREFETTO DI NAPOLI - Intanto si arricchisce il fronte giudiziario dell'inchiesta sulla gestione dei rifiuti in Campania. Il prefetto di Napoli, Alessandro Pansa, secondo quanto riferisce oggi il quotidiano Il Mattino, ha ricevuto un avviso di garanzia nell'ambito di un'inchiesta su presunte irregolarità nella gestione del commissariato rifiuti. Pansa è stato commissario per l'emergenza rifiuti per sei mesi, dall'estate scorsa fino a dicembre 2007. L'avviso, secondo quanto riferisce il quotidiano, è stato recapitato al prefetto Pansa dal procuratore di Napoli Giovandomenico Lepore. L'indagine è condotta dai carabinieri.

fonte: corriere.it

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